Martina, l’arbitro con la passione per il turismo culturale

L'edizione di quest'anno del "Città di Abano" avrà una spettatrice molto interessata che girerà per i vari campi dove si disputeranno le fasi eliminatorie e le finali. Si tratta di Martina Piccolo...
BARON CONF.STAMPA TORNEO CALCIO ABANO martina piccolo con angelo montrone
BARON CONF.STAMPA TORNEO CALCIO ABANO martina piccolo con angelo montrone

L'edizione di quest'anno del "Città di Abano" avrà una spettatrice molto interessata che girerà per i vari campi dove si disputeranno le fasi eliminatorie e le finali. Si tratta di Martina Piccolo (nella foto con Montrone), studentessa universitaria di 24 anni che vive a Limena, che sulla manifestazione calcistica internazionale per giovani leve ha deciso di costruire la sua tesi di laurea in "Progettazione e gestione del turismo culturale".

«L'idea mi è venuta lo scorso anno quando sono stata designata a dirigere la gara del torneo Milan-Thermal» spiega la studentessa che è anche arbitro di calcio della sezione Aia di Padova. «Siccome il torneo ha anche una forte valenza turistica, soprattutto come promozione del territorio nei confronti dei mercati esteri, ho pensato fosse interessante per la tesi di laurea. Così ho contattatol’assessore allo Sport di Abano Angelo Montrone e ho iniziato questo mio percorso dalla presentazione. La mia sarà una visione dei fatti legata a questo aspetto. È ovvio che essendo in qualche modo anch'io parte del mondo del calcio, mi interesseranno anche le partite». Martina, che ha già diretto diversi incontri di calcio di Terza categoria, domani debutterà in Seconda categoria. Nonostante gli studi, infatti, Martina non ha smesso di arbitrare. Anzi, da questa stagione ha fatto il salto di categoria. Segno che il suo talento e il impegno nei campi di provincia sono apprezzati dai suoi dirigenti, ma anche dai giocatori che ogni domenica la trovano in campo. E a proposito di campi: dome arbitrerà domenica prossima? «Non voglio rivelarlo, dice. Spero che vada tutto bene, in un esordio bisogna sempre fare i conti con la componete emotiva». (g.b.)

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