Ora il Motomondiale parla anche padovano

Tra i big delle due ruote c’è anche Enrico Tasca titolare dell’omonimo Racing Il Team made in Veneto è iscritto alla categoria Moto3 con due Ftr Honda
Di Cristina Chinello
MotoGP 2013 - Team La Fonte Tasca Racing during the race 03 GP of Spain in Jerez Circuit in Jerez de la Frontera (Spain) during the 2013 Season of World Motorcycle Championship 2013 © 2013 mirco lazzari mircolazzari@yahoo.it
MotoGP 2013 - Team La Fonte Tasca Racing during the race 03 GP of Spain in Jerez Circuit in Jerez de la Frontera (Spain) during the 2013 Season of World Motorcycle Championship 2013 © 2013 mirco lazzari mircolazzari@yahoo.it

PADOVA. C’è un padovano al motomondiale. Di solito gira tra i box dei vari circuiti in scooter, perché le moto da corsa «sono impossibili da guidare, praticamente non le governi, a parte il fatto che arrivi ai 340 all’ora». È Enrico Tasca, e il suo è il Tasca Racing, e per capire come ci sia finito fra i big delle due ruote bisogna guardare a Vicenza. È accaduto infatti che Tasca, titolare oltre che di uno studio commercialista in città, anche di un’agenzia di comunicazione specializzata in motorsport, abbia siglato un accordo con il team Caretta Technology di Giorgio Bertelli, da diverse stagioni protagonista del motomondiale tra Moto2 e Moto3. Ed ecco come quest’anno il Tasca Racing Team prenda parte al mondiale Moto3 con due Ftr Honda: una in mano ad Alessandro Tonucci, ex-vice-campione italiano ed europeo 125 Gp, l’altra affidata al giapponese Hyuga Watanabe, pilota che si è fatto notare l’anno scorso nel Cev.

Tasca, come mai hai scelto proprio le moto?

«Un ruolo fondamentale l’ha giocato l’agenzia di comunicazione, senza la quale non avrei mai stretto contatti in questo settore. E comunque le moto mi sono sempre piaciute, anche se confesso di non averne mai avuta una. Mi stanno obbligando a rimediare, però. E poi perché mi piace lo sport ai massimi livelli, e penso che F.1 e Moto Gp siano gli eventi sportivi per eccellenza».

È, insomma, una strategia aziendale…

«Sì, esatto. Abbiamo utilizzato la nostra agenzia di comunicazione per farci spazio a livello europeo, attraverso le gare, che comunque ci piacciono e ci danno emozioni, possiamo attivare relazioni che altrimenti sarebbe difficile avere. Ad ogni evento ci seguono i nostri clienti: viviamo insieme la pista, il paddock, sentiamo i rumori e gli odori delle moto, vediamo le cadute».

Sport ed economia, insomma...

«A livello mondiale. La situazione è molto veloce, le aziende hanno capito che vanno strette relazioni rapide: ormai la crisi ha messo ko l’Italia, bisogna rivolgersi all’estero».

Quali i vostri obiettivi sportivi?

«Per quest’anno vorremmo arrivare entro i primi dieci, nonostante gli intoppi: Ktm ha investito una follia in telaio ed elettronica, ha parecchio vantaggio sulle nostre Honda. Più in generale, non ci fermeremo alla Moto3, ma entro luglio dovremo decidere cosa fare: la Crt non esisterà più e sarà assorbita dalla Superbike e in Moto Gp confluiranno Moto1, Moto2, Moto3. Molto, tutto, dipenderà dagli sponsor».

E in proposito cosa può dire?

«Siamo partiti dallo studio commercialista, il supporto è arrivato proprio dai nostri clienti e un po’ alla volta le cose si sono evolute. Nonostante la crisi, ci sono ugualmente nicchie di mercato molto floride in Italia, anche se il campionato è molto costoso, supera il milione di euro».

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