Basta chiacchiere, si torni alla squadra con i suoi tifosi
Dopo la promozione, i biancoscudati ripartono con entusiasmo e un mercato di qualità. Superate le polemiche, la società punta su un ambiente unito e sul sostegno dei tifosi per affrontare al meglio la nuova stagione in Serie B

Tre mesi fa il Padova ha scritto una delle pagine più belle della sua storia recente: la promozione in serie B, frutto di una stagione esaltante, dominata a lungo sul campo. È da lì che dobbiamo ripartire. Da quell’entusiasmo, da quel gruppo capace di riportare i biancoscudati in alto, nonostante tutto quello che si è detto e scritto fuori dal rettangolo verde.
Già, perché nel frattempo si è parlato di tutto, tranne che di calcio. Polemiche sullo stadio, tifosi in sciopero contro i lavori infiniti all’Euganeo, frizioni tra società e amministrazione comunale con largo eco mediatico.
Poi, ciliegina sulla torta, è arrivato il tormentone della pre-pausa estiva: la presunta e «imminente» vendita del club a un fondo americano. Una suggestione trasformata in telenovela da qualcuno, alimentata fino allo sfinimento da alcuni. Chiacchiere, fino ad oggi chiacchiere. Il risultato? Un brusio costante che ha rischiato di rovinare il gusto dolcissimo di una vittoria attesa, meritata, costruita giorno dopo giorno.
Il colpo di mercato del ds Mirabelli ci ha riportato alla realtà: con il Papu Gomez il Padova vuole recitare la sua parte anche tra i Cadetti. Si torna così al calcio giocato, quello vero. E qui entra in gioco una verità che la scorsa stagione ha dimostrato in pieno: un ambiente unito, compatto, è capace di spostare gli equilibri. Lo si è visto soprattutto nelle trasferte, quando i tifosi hanno fatto blocco intorno alla squadra anche nei momenti più complicati e il Padova ha trovato energie e convinzione superiori alle aspettative.
È psicologia di gruppo, è senso di appartenenza: se tutti remano nella stessa direzione, il mare diventa più calmo, anche quando le onde sono alte. Nonostante le citate frizioni tra società e amministrazione comunale, con qualche frecciatina del patron Joseph Oughourlian sui lavori infiniti della curva, frecciatine che hanno irritato l’assessore allo sport, nonostante questo il comune di Padova è andato incontro alla società accelerando i lavori di illuminazione dello stadio così da ottenere sopralluogo e via libera federale prima della data del 5 agosto (data che aveva costretto la società a prenotare lo stadio di Piacenza in via precauzionale). Così, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, il 10 agosto partirà ufficialmente la nuova stagione con un bel derby di Coppa.
Si riparte dalla convinzione che il calcio Padova ha una società seria, un allenatore vincente e una squadra che sta prendendo forma con giocatori di qualità. Gli ingredienti per un’altra stagione da applausi ci sono tutti, ma serve ancora l’ultimo tassello: uno stadio pieno. Riempire l’Euganeo non è un optional, è la condizione per trasformare la speranza di gloria in certezza. La storia non si scrive nei salottini: si costruisce la domenica in campo. E intorno al campo c’è il popolo biancoscudato. La promozione è stata la scintilla: adesso si accenda il fuoco. —
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