Pallotta e quel tuffo da 230mila euro
ROMA. La festa è iniziata al triplice fischio finale del signor Turpin ed è andata avanti per gran parte della notte, tra colonne d'auto strombazzanti, fuochi d'artificio, canti, balli sui mezzi pubblici e tuffi imprevisti. Compreso quello del patron giallorosso, James Pallotta (in foto). Contagiato dall'euforia generale, si è gettato nella Fontana dei Leoni di piazza del Popolo, circondato da una folla in delirio, ebbra di gioia. Per poi incontrare la sindaca Raggi e proclamare: «Amate questa città, come la amo io». Euforia giustificata dall'impresa della Roma, capace di rovesciare in 90 minuti ogni pronostico, eliminando dalla Champions il Barcellona di Messi con un 3-0 bello e (sembrava) impossibile, come nemmeno nei sogni più sfrenati del tifoso più accanito. Il presidente si è auto-multato per il tuffo notturno, vietato, donando 230mila euro per il restauro della fontana del Pantheon: molto più dei 500 previsti dai regolamenti comunali. Gioiscono i tifosi, si frega le mani il cassiere della Roma: il passaggio alla semifinale Champions porta un premio di 7,5 milioni di euro garantito dall'Uefa. Al quale andrà sommato l'incasso per la prossima partita casalinga: almeno altri 3,6 milioni, quanto ha fruttato lo spettacolo con il Barcellona. Venerdì il sorteggio di Nyon svelerà il prossimo avversario.
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