Piaggio presenta Wi-Bike la bicicletta del futuro

Elettrica, sempre connessa e a prova di ladro. Si ricarica in tre ore con autonomia fino a 120 chilometri
Di Sara Ficocelli

La bicicletta tradizionale non è mai stata così retrò. Il futuro della mobilità sostenibile oggi viaggia una pedalata più avanti e si chiama Wi-Bike: a firmarlo è il Gruppo Piaggio, che del binomio “ricerca e innovazione” ha fatto il marchio di fabbrica, forte di una tradizione da 70 anni centrata su bellezza e qualità.

La bicicletta è un oggetto troppo utile, troppo comodo, troppo sexy per non essere trasformato in qualcosa di più: Piaggio ha accolto la sfida, sfoderando un mezzo del tutto nuovo, che però di quello vecchio mantiene il fascino, grazie all’indiscutibile eleganza delle forme.

Il cuore pulsante della tecnologia Made in Pontedera si chiama Ppm (Piaggio multimedia platform) e consiste in una futuristica interfaccia tra uomo e strumento meccanico, capace di garantire una continua condivisione dei dati, nel nome della sicurezza (per chi è nato insicuro) e della minor fatica possibile (per chi è nato stanco).

L’unità di propulsione elettrica progettata, sviluppata e costruita dal Gruppo, ben compatta e studiata per “scomparire” dentro il telaio, può arrivare a sviluppare 350W di potenza massima, ma è limitata a 250W (e 25 chilometri orari di velocità massima) per rientrare a pieno nella normativa che disciplina le bici a pedalata assistita.

Che tradotto significa: quasi tutti i vantaggi dello scooter ma nessun obbligo di targa né di utilizzo del casco, e in più possibilità di accedere a piste ciclabili e zone a traffico limitato.

La batteria ha un’autonomia compresa tra i 60 e i 120 chilometri a seconda delle condizioni di utilizzo e per una ricarica completa servono poco più di 3 ore. L’altissimo livello di comunicazione tra motore, batteria e display di controllo, basato su algoritmi avanzati, fa la differenza su tutto e giustifica il prezzo (a partire da 2.899 euro) e un altro elemento interessante è l’alto livello di sicurezza: a ogni minaccia di furto corrisponde l’invio di una notifica tramite app dedicata e conseguente geolocalizzazione del veicolo, che una volta rubato non può più essere messo in moto (per accenderlo occorre la password) e diventa quindi facilmente rintracciabile e difficilmente utilizzabile.

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