Piovanello ritrova il “suo” Padova «Che emozioni»

IL grande ex
Siamo arrivati all’esame di metà stagione per lo studente fuori sede. Che non è proprio uno studente qualunque ma uno dei migliori prospetti della sua classe. La classe è quella biancoscudata, che ha allevato lo studente Enrico Piovanello e adesso l’ha mandato a formarsi con la speranza di riaverlo pronto a breve. Lui magari non è sempre stato uno studente modello, ma ha un gran potenziale e si sta applicando. Domenica scorsa “Piova”, che è stato il primo 2000 ad esordire in campionato con la maglia del Padova, ha trovato il primo gol tra i professionisti con l’Imolese e domani sfiderà da avversario proprio i biancoscudati.
«Sarà una grande emozione, non posso negarlo», sorride il fantasista che a gennaio è passato, sempre in prestito, dal Catania ai romagnoli. «Sono felice di essere a Imola, ho voluto fortemente io cambiare squadra. A Catania mi ero trovato bene, ma avevo bisogno di qualcosa di diverso per il mio percorso. Volevo trovare la continuità di impiego che negli ultimi tempi mi è un po’ mancata. Tra Bari, Padova e Catania, sono sempre stato in piazze importanti che lottano per il vertice, volevo misurarmi con una realtà diversa, più piccola ma molto ben strutturata».
La continuità le è mancata anche a Padova lo scorso anno, si è chiesto perché?
«Mandorlini vuole giocatori esperti e per un ragazzo alle prime armi come me non è stato facile. Forse anch’ io non sono stato bravo a sfruttare sempre i minuti avuti a disposizione, anche perché la società non mi ha mai fatto mancare la fiducia. Per questo ho scelto di andare in prestito, con l’obiettivo di far bene e potermi ritagliare il mio spazio a Padova magari già dalla prossima stagione».
Lei e il coetaneo Lovato siete di due fiori all’occhiello del vivaio biancoscudato. Vi sentite ogni tanto?
«Sì, anche se ultimamente lui è molto impegnato. Sono felicissimo per la sua carriera, si è meritato tutto. Spero un giorno di poterlo ritrovare da avversario in campo».
Intanto domani ritrova il Padova. Partita dal pronostico chiuso?
«Non lo so, abbiamo le armi per mettere in difficoltà i biancoscudati. Ma a fine stagione ovviamente mi auguro la promozione del Padova. La squadra è fortissima, più dell’anno scorso, e ho potuto toccare con mano il fatto che si stesse creando un gruppo speciale».
Se segna esulta?
«Mai e poi mai. Sono tifoso del Padova da sempre, non mi passerebbe per la testa».
La squadra. Oggi allenamento di rifinitura per Mandorlini che domani a Imola rischia di fare a meno di Hallfredsson, a parte per uno stiramento, e Nicastro. —
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