Poco possesso palla e meno tiri i numeri bocciano il Cittadella

Dopo un quarto d’ora erano stati ammoniti entrambi i difensori centrali e, all’inizio del secondo tempo, c’è stato l’en plein, con l’intera linea difensiva sotto il giogo del cartellino giallo e con Adorni espulso. Eppure dietro allo stop incassato dal Cittadella con lo Spezia ci sono anche altri rilievi statistici, insoliti per la squadra di Venturato. I dati elaborati dalla Lega B parlano di 498 passaggi della formazione ligure a fronte di 370 per quella granata e di un possesso palla del 59% per la banda di Marino contro il 41% dei padroni di casa. D’accordo, con il solo “tiki taka” non si vince, ma fa specie questa sproporzione per una squadra che ha costruito le sue fortune oltre che sul pressing organizzato anche sulla capacità di far girare rapidamente la sfera. Per non parlare dei tiri: 24 per lo Spezia, 13 per il Citta. Anche quando hanno perso 4-0 a Verona, Iori & C. potevano dire di avere i numeri dalla loro. Con lo Spezia no. Come si spiega quest’involuzione?
LE SCORIE
Alla ripresa degli allenamenti è toccato a Domenico Frare, al rientro da titolare dopo un mese in infermeria per la distorsione al legamento collaterale del ginocchio destro, dire la sua. «È un periodo in cui non ci gira bene nulla e in cui non riusciamo a esprimere il calcio che eravamo abituati a proporre», sottolinea il difensore. «In parte dipende dai nostri avversari, che ci affrontano conoscendoci meglio rispetto al girone d’andata, ma soprattutto dipende da noi. Quel che posso dire è che non c’è alcun problema fisico, la condizione non c’entra, né il dispendio di energie legato al nostro modo di giocare. Piuttosto parlerei di un problema mentale, perché la sconfitta di Cosenza, per come è arrivata, ha lasciato il segno: contro lo Spezia nel primo tempo siamo stati troppo timorosi, mentre nel secondo ci siamo ritrovati subito in 10 contro 11. Forse c’è stata persino troppa grinta per la voglia di rimediare alla sconfitta della scorsa settimana, a discapito della lucidità».
SERENITÀ DA RITROVARE
Si spiegano così i 7 cartellini gialli (contando anche quello doppio ad Adorni)? Frare ha una sua lettura: «Non credo che l’arbitro se li sia inventati, anche se è vero che il metro applicato non è stato lo stesso usato per lo Spezia. Per quanto ci riguarda, siamo stati costretti a ricorrere spesso al fallo perché davanti avevamo una squadra molto veloce nelle ripartenze, e spesso ci trovavamo a inseguire l’avversario e a doverlo fermare in qualche modo. Un po’ quello che era accaduto a Cosenza, pure in una partita diversa».
Come se ne esce allora? «Ci attendono adesso sfide impegnative con Benevento, Lecce e Brescia. Ma prima di pensare all’avversario dobbiamo ritornare noi stessi e recuperare una certa serenità. Abbiamo già vissuto momenti simili e li abbiamo superati: ce la faremo ancora. Di sicuro non dobbiamo abbatterci. Dopo questo filotto negativo siamo ancora lì a giocarci i playoff, ed è la dimostrazione dell’equilibrio che regna in Serie B. Ne usciremo, tutti assieme».
Ieri pomeriggio, intanto, Ghiringhelli e Drudi hanno continuato con il lavoro differenziato, ma c’è ottimismo per il loro recupero in vista della difficile trasferta di Benevento. —
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