Promise e Giulia entrano nella “high school” federale

Basket. Keshi (cresciuta nei Raptors Mestrino) e Biondo (della Thermal Abano) si allenano e studiano a Roma insieme alle altre migliori Under 15 d’Italia

PADOVA. Due giovanissime promesse padovane sono entrate a far parte della High School BasketLab, una sorta di Nazionale sperimentale giovanile per le Under 15 più futuribili. Si chiamano Promise Keshi e Giulia Biondo: entrambe sono dell’annata 2003, e chi ha avuto modo di vederle in campo ne ha parlato benissimo. Nata in Svezia da genitori di origini nigeriane, Promise Keshi è una promessa già a partire dal nome. Proviene dai Raptors Mestrino, dove ha giocato fino alla passata stagione prima di trasferirsi a Roma. L’High School BasketLab funziona infatti alla stregua di un college di specializzazione. L’anno scorso, la Federazione ha selezionato 13 piccole campionesse italiane, tra le quali anche l’atleta dei Raptors, per accoglierle all’interno del centro di preparazione olimpica del Coni “Giulio Onesti” nella capitale. Qui, Promise ha la possibilità di allenarsi e partecipare a tornei all’estero, ma anche di continuare gli studi. Alle ragazze è stata data l’opportunità di frequentare un liceo scientifico a indirizzo sportivo, oppure scegliere un percorso scolastico differente. «Promise ha optato per un liceo tradizionale», precisa Maurizio Benetollo, suo allenatore ai Raptors, che diversi anni fa lanciò le gemelle Dotto, poi transitate attraverso l’esperienza analoga del College Italia. «È un’ottima atleta con grandi doti fisiche e capacità di corsa. Oltre a scendere in campo con i nostri maschietti, ha giocato qualche partita con l’Under 14 del San Martino».

Diverso il percorso di Giulia Biondi, prospetto della Thermal Abano, che ha debuttato con il botto nella selezione azzurra al torneo internazionale di Tallin in Estonia scrivendo la cifra doppia nelle prime tre partite. «Il coach (Davide Malakiano, ndr) mi ha dato fiducia», racconta Giulia, «Sono partita nel quintetto titolare in tre gare. Le avversarie? Le russe dello Spartak Mosca erano dei mostri, fisicamente e tecnicamente. Valida anche l’Ucraina, non molto competitive le squadre estoni e lettoni». È facile esaltarsi quando sei adolescente, ma non per Giulia, che preferisce volare basso parlando da ragazzina assennata: «Spero di essere convocata per il prossimo torneo, a Jurmala in Lettonia dal 22 al 25 febbraio». Per i sogni azzurri, il tempo non manca.

Mattia Rossetto

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