Quattro assenti, forse si cambia modulo Foscarini in corsa per guidare il Pescara

Ultime ore di riflessione in casa granata. Claudio Foscarini (nella foto) dovrà decidere quale formazione schierare domani sera a Lanciano, nella partita che vale una stagione (arbitra Baracani di Firenze). Scelte quasi obbligate, visto che dovrà rinunciare agli infortunati Paolucci e Pecorini e agli squalificati Pellizzer e Djuric (per il quale la società ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia Federale). L’allenatore granata sarà costretto ad intervenire in tutti i reparti e potrebbe per l'occasione decidere di cambiare modulo, passando dal 4-4-2 al cosiddetto “albero di Natale”, il 4-3-2-1. In difesa potrebbe scattare una sorta di rivoluzione, vista l'assenza del capitano Pellizzer. L’ipotesi da non scartare è il reinserimento di Colombo sull'out di destra, spostando Coly al centro in coppia con l’intoccabile Scaglia. A sinistra conferma per Alborno. Pare partire svantaggiato Gasparetto, che potrebbe tornare utile comunque a partita in corso. In caso, invece, di impiego del trevigiano con Scaglia, Coly continuerebbe ad agire da terzino destro e Colombo resterebbe in panchina. A centrocampo rientra Busellato dopo la squalifica scontata con l’Empoli. Con lui giocheranno Rigoni e uno fra Di Donato e Jidayi, con il primo favorito sull'ex Padova per la sua esperienza (contro la vice-capolista ha festeggiato le 600 presenze tra i professionisti). Davanti il trio dovrebbe essere Surraco-Coralli-Lora, anche se Donnarumma pare incalzare il ventenne di Valdagno (Vicenza) scuola Milan.
Intanto, radio-mercato riferisce, proprio dall’Abruzzo, di un insistente “giro” di voci che riguarda proprio Foscarini. Il suo nome viene accostato alla panchina del Pescara. Il presidente del club biancoazzurro, Daniele Sebastiani, secondo un quotidiano e alcune radio locali, avrebbe espresso l’intenzione di cambiare. Serse Cosmi, subentrato a Pasquale Marino, pur essendo amato molto dalla tifoseria, non verrebbe riconfermato. L’affetto dimostrato nei suoi confronti dal pubblico dello stadio “Adriatico” non è bastato a convincere il presidente, il quale starebbe meditando una clamorosa “rivoluzione”. Nessun ritorno di Marino, però, per cui l’allenatore papabile sarebbe stato individuato proprio nell’attuale tecnico granata, che siede ininterrottamente da 9 anni sulla panchina del Cittadella (2005/06 il primo campionato, in C/1). Se ne saprà di più, come sempre, a torneo concluso.
(f.fr.)
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