Rapax, il team che parla padovano

VEGGIANO. Due piloti, altrettante auto, decine di persone che ci lavorano, un hangar spettacolare in cui quei due gioielli su quattro ruote vengono messi a punto. Tir per spostarsi e casse enormi per portare via tutto. È un continuo fare e disfare quelle due auto, nel quartier generale della Rapax, il team di Gp2 Series che ha sede a Veggiano. Nata nel 2010 grazie a una cordata di imprenditori che fanno capo ai fratelli Gianfranco e Valter Sovernigo, la scuderia è nata dall’evoluzione del team di Nelson Piquet. Ieri il team Rapax ha corso a Montecarlo con i suoi due piloti, Stefano Coletti, vincitore della seconda gara, e Simon Trummer, settimo.
Gianfranco Sovernigo, com’è nata Rapax?
«Siamo nel mondo dell’automobilismo dal 1998 con altre attività manageriali. Nel 2009 abbiamo avuto l’opportunità di dare vita a un team nostro, era un modo per concretizzare tutto il lavoro fatto».
Un bel salto...
«Sì, serve un po’ di incoscienza per lanciarsi in un’avventura del genere. Per questo abbiamo voluto dare al progetto un carattere industriale. Anche se in questo momento è difficile, siamo sempre alla ricerca di partner».
Come sta andando il campionato?
«È un campionato molto equilibrato, almeno quattro piloti possono aspirare al titolo: il nostro Stefano Coletti attualmente è in testa, ma lo incalzano Nasr, Bird, Leimer».
Quali i vostri obiettivi?
«Puntiamo a vincere il titolo con Stefano Coletti: lui ha dimostrato carattere, maturità, freddezza nella gestione delle diverse situazioni in gara».
Com’è questo campionato rispetto ai precedenti?
« Quest’anno è fondamentale l’esperienza, in particolare per la gestione degli pneumatici, che hanno caratteristiche molto particolari. È importante il clima che si crea all’interno del team: i nostri tecnici sono molto capaci, e i dirigenti (Marco Gadola direttore tecnico e Marco Galuppi team manager), sono particolarmente attenti a costruire un buon rapporto umano con i piloti».
Pensate mai al salto in F.1?
«No, richiede investimenti pazzeschi. Il nostro posizionamento è in Gp2, puntiamo a fare bene lì. Questa è una categoria che inizia ad essere molto visibile. Purtroppo capita che qualche sponsor non rispetti gli accordi, e sono problemi».
Cristina Chinello
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