Sei milioni di debiti Sos Triestina verso il fallimento
TRIESTE
La Procura della Repubblica di Trieste ha chiesto al Tribunale civile il fallimento della Triestina calcio «targata» Sergio Aletti. La notizia era nell’aria dopo le perquisizioni delle Fiamme Gialle nella sede della società rossoalabardata che sarebbe oberata dai debiti.
Si parla di sei milioni di euro, dei quali 1,4 per Iva rimasta inevasa. Entro lunedì la società dovrà presentare al Tribunale un piano credibile e attuabile per uscire da una situazione finanziaria che appare quasi compromessa. Che la Triestina calcio non navigasse nell’oro lo si era appreso già lo scorso mese di dicembre quando alcuni collaboratori si erano dimessi dai rispettivi incarichi perchè da mesi senza stipendio e dalle richieste dell’albergo che ospita l’alabarda che vantava crediti per 60mila euro.
L’allenatore della Triestina, Giuseppe Galderisi (indimenticato bomber di Verona e Padova), il capitano Riccardo Allegretti e il responsabile del settore giovanile, Franco Schiraldi, sono stati sentiti dalla Guardia di Finanza di Trieste in merito all’inchiesta.
«Oggi siamo qua, io e il capitano, e non c’è un dubbio sul fatto che andremo avanti sul campo - ha sottolineato Galderisi all’uscita dalla caserma del Comando provinciale delle Fiamme Gialle assieme ad Allegretti - non so come andremo avanti ma metteremo tutti noi stessi. Questa è una garanzia che diamo noi. Finchè gli occhi ci tengono e fin quando avremo forze noi saremo orgogliosi di rappresentare la Triestina in questo momento non facile». Galderisi, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha detto di non aver avuto ancora modo di parlare con il presidente Aletti, e ha poi lanciato un appello ai supporter rossoalabardati. «Da quando sono qua - ha detto - i tifosi ci sono stati sempre vicini anche nelle sconfitte, è un segnale di maturità di cui abbiamo bisogno specie in questo momento. Bisogna aspettare gli sviluppi senza andare oltre. Ma i triestini devono essere orgogliosi dei giocatori che hanno, anche dello staff tecnico, dei magazzinieri, dei dottori, dei massaggiatori e di tutti coloro che lavorano in Triestina. Siamo uomini - ha concluso - e cerchiamo di essere uomini fino in fondo».
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