Tifosi divisi sul Citta e Foscarini nel mirino

CITTADELLA. Il gelo al momento del gol di Fabinho. Il coro sempreverde “Andate a lavorare” scandito dagli ultras in tribuna Est, quelli della “Vecchia Guardia”, gli stessi che a fine partita hanno esposto uno striscione eloquente nei pressi dello stadio, con la scritta “Vergognatevi m..de”. Una parte del pubblico che lascia anzitempo il Tombolato. Una parte, in tribuna Ovest, che applaude i giocatori all’uscita dal campo. Chi incita Pierobon, in lacrime. Chi se la prende con Sgrigna, a fine partita trattenuto a stento dal vice-presidente Pavin mentre era diretto, furioso, verso la gradinata. La retrocessione in Lega Pro, inutile dirlo, ha diviso subito i tifosi del Cittadella. Una frattura tra chi comunque ringrazia la società per i sette anni consecutivi trascorsi in serie B e chi, invece, contesta le scelte di una stagione da dimenticare.
L’incontro tra i tifosi e una rappresentanza della squadra, previsto per ieri al Tombolato, è stato rinviato a data da destinarsi. E così, il giorno dopo il patatrac, è facebook il punto di riferimento privilegiato per chi vuole esprimere il proprio malumore. Eanche qui la platea si spacca. Tra i bersagli preferiti Foscarini e la dirigenza. Nel profilo non ufficiale del club, Daniele ad esempio scrive: «Ha sbagliato la società a non esonerarlo dopo un girone di andata che faceva pena, gran parte della colpa è sua». Gli replica Enrico: «Quando si scende, la colpa è un po’ di tutti: della squadra, dell’allenatore, che negli ultimi due anni non è riuscito mai a darle un vero gioco ed era convinto di andare ai playoff, di chi fa la campagna acquisti estiva, anche questa sbagliata negli ultimi due anni... Non è solo questione di bilancio (ormai ci sono piccole realtà che vanno in serie A come Frosinone e Carpi), ma di scelte sbagliate e di errori consecutivi e nel calcio chi sbaglia ripetutamente (senza un vero progetto) retrocede». Angelo si chiede: «Foscarini, seppur serio professionista, doveva essere esonerato a metà campionato. Ma che stimoli può avere un allenatore dopo tutti questi anni alla stessa squadra?». Si aggiunge Raffaella: «Finalmente se ne va... e la retrocessione dimostra che doveva essere mandato a casa prima».
Ovviamente c’è anche chi lo difende, come Daniele: «Tanto di cappello per quello che ha fatto in questi 10 anni. E poi gli si può anche concedere per una stagione di non aver trovato la quadratura della formazione». O come Bartolomeo: «Grandissimo professionista». O ancora Luca: «Se Pellizzer o Gerardi avessero realizzato quei gol tanto semplici, non sareste qua a criticarlo. Allo stesso modo non capisco quei tifosi che se la prendono con Sgrigna, l’unico insieme a Kupisz e a Minesso in grado di giocare in serie B».
Unanimi, invece, i sentimenti suscitati dalle lacrime di Andrea Pierobon a fine match: «Quelle immagini sono le più tristi», scrive Gianluca nella fan page gestita dai suoi sostenitori. «Se tutti avessero giocato come lui, saremmo qui a festeggiare» aggiunge, fra i tanti, Daniele.
E anche il sindaco di Cittadella, Giuseppe Pan, aggiunge la sua voce, con una nota ufficiale: «Nonostante l’esito di questa stagione non sia stato positivo, sono certo che già da subito il Cittadella, con tutta la nostra vicinanza, saprà tornare ancora più combattivo per riconquistare il posto che gli spetta in serie B. Abbiamo vissuto questa straordinaria avventura con vivo entusiasmo, merito di una grande squadra gestita sapientemente da una società che ha sempre creduto in questo progetto, valorizzando il vivaio, mantenendo i conti in ordine e lottando sul campo in ogni occasione. A nome dell’Amministrazione comunale vorrei ringraziare la società, il presidente, la famiglia Gabrielli, la squadra e i tifosi per aver sempre combattuto per tenere alto il nome di Cittadella in tutta Italia».
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