torna la serie a»SABATO C’È JUVE-NAPOLI

VENEZIA. Omar Sivori sembrava destinato a vestire per sempre la “camiseta” bianconera. Quando nel ’65 passò al Napoli, molti lo considerarono un affronto. E Josè Altafini, che dopo sette stagioni in...
Di Carlo Cruccu
Napoli's Edinson Cavani (L) jubilates after the goal during the Italian Serie A soccer match Sampdoria-Napoli at Luigi Ferraris stadium in Genoa, 30 September 2012. ANSA/ LUCA ZENNARO
Napoli's Edinson Cavani (L) jubilates after the goal during the Italian Serie A soccer match Sampdoria-Napoli at Luigi Ferraris stadium in Genoa, 30 September 2012. ANSA/ LUCA ZENNARO

VENEZIA. Omar Sivori sembrava destinato a vestire per sempre la “camiseta” bianconera. Quando nel ’65 passò al Napoli, molti lo considerarono un affronto. E Josè Altafini, che dopo sette stagioni in maglia azzurra, passò alla Juve e segnò uno storico gol (2-1 finale) che spense le ultime speranze di scudetto partenopee, dai suoi ex tifosi venne chiamato core ’ngrato e soprattutto o’ traditore. Non si sono mai amate, Juventus e Napoli, ma situazioni e classifiche diverse per molte stagioni le hanno tenute distanti, magari a guardarsi in cagnesco, ma mai allo scontro come per esempio alla Juve succede con l’Inter per via dello scudetto a tavolino.

Anni di sfide, l’organizzazione della Juve contro la fantasia del Napoli, il potere bianconero contro l’illusione degli azzurri, lo stile di Michel Platini contro il genio di Diego Armando Maradona. È stato proprio lui a cambiare i valori in campo a portare il Napoli più vicino alla Juve, castigando il povero Tacconi ogni volta in ogni modo. Adesso Juve e Napoli tirano il gruppo, sono realtà vincenti e sabato pomeriggio (ore 18, Juventus Stadium, ma perchè non intitolarlo a Scirea?) saranno lì a dimostrarlo. Quando vinci sei antipatico, Juve-Napoli è la classica partita nella quale chi non è juventino o napoletano vorrebbe che tutte e due perdessero. Ma quando vinci cresce la tensione, la competizione e le due squadre, supportate da presidenti e allenatori che per ora non si sono spesi nella ricerca della distensione e del sorriso, giocheranno sul filo del gol in più e dei nervi. La sceneggiata di Pechino non aiuta, la mancata presenza di Mazzarri e dei suoi giocatori alle premiazione - ma si può dire anche alla stretta di mano finale - non è stata esempio di fair play. Presentare Juve-Napoli significa saltare tutti questi discorsi, così poco eleganti. Significa vedere due squadre che dietro questi spigoli hanno campioni che possono esaltare la gente. Buffon e De Sanctis, il duello su note balcaniche tra Vucinic (Montenegro) e Pandev (Macedonia), la geometria di Pirlo contro la cresta di Hamsik, l’occhio sveglio di Quagliarella (sarà un altro core ’ngrato? ) contro l’angelica progressione di Cavani. O magari toccherà decidere agli oggetti misteriosi Vargas e Bendtner. Il bello di questa sfida è che, per ora, non c’è pronostico. L’unica certezza è il cartello al ticket office: sold out.

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