Venturini sotto il sole di Malta: «Il paradiso dei runner è qui»

Nell’isola il tecnico padovano delle Fiamme Oro, noto per le sue imprese di corsa. «Come correre in un altro tempo, nella natura e sempre abbracciati dal mare»

PADOVA. Paolo Venturini non si ferma mai. Il runner padovano, tecnico delle Fiamme Oro noto per le sue imprese estreme, stavolta ha scelto un progetto forse più facile rispetto ai suoi standard ma non meno suggestivo: è stato a Malta, dove ha girato una puntata di “Running Scenery” per Sky Sport. E così, scarpette ai piedi, ha affrontato i saliscendi dell’isola raccontandone storia e conformazione geografica, dispensando qua e là qualche consiglio tecnico sulla gestione ottimale dello sport che pratica da quando era piccolo.



« Pochi sanno che quest’isola – che in realtà è un arcipelago – è stato teatro di produzioni cinematografiche e televisive internazionali, come “Il Trono di Spade”. Questo perché i suoi paesaggi e gli edifici storici, molto ben tenuti e ristrutturati mantenendone i tratti originari, la rendono una sorta di “Gardaland” della storia».

Accompagnato da un altro padovano, il videomaker Matteo Menapace, Venturini ha allungato le sue falcate lungo l’isola, in un momento dell’anno favorevole dal punto di vista climatico.



«Sì, questo è il periodo in cui le temperature sono miti, tanto che è il momento preferito per le vacanze degli anziani. Di solito il tempo è bello, noi invece siamo stati un po’ sfortunati perché abbiamo trovato qualche giorno di pioggia».

Pioggia che, durante le riprese sopra una scogliera, ha fatto crollare parte del terreno. Piccoli “incidenti” ai quali chi corre in ambienti simili e con condizioni meteo imprevedibili deve in qualche modo essere preparato.

La mentalità anglo-sassone, retaggio della colonizzazione britannica, si riflette anche sulla cultura della corsa: «È tutto in ordine e organizzato: c’è molta gente che corre abitualmente, sia a La Valletta – la capitale – che sul lungomare. Non aspettatevi lunghe spiagge sabbiose: qui prevale la scogliera a picco. L’interno invece regala percorsi trail con zero traffico, magnifici ulivi, viti e campi coltivati ad ortaggi. E, da ogni lato, lo spettacolo del mare».

Tanti gli isolani che parlano italiano, soprattutto tra la popolazione più attempata: questo aiuta chi avesse bisogno di chiedere indicazioni lungo i percorsi di corsa.

«Una curiosità? La lingua degli autoctoni ha una forte influenza araba, ma fa sentire il suo sapore italiano con la presenza di termini in dialetto siciliano». Malta, crogiolo di lingue ed etnie, riflette questo suo carattere anche nella cucina, che è un ottimo mix di tradizione nord-africana e italiana. Attenzione al senso di marcia, opposto al nostro: sembra scontato, ma è la principale causa di incidenti per i runner.

In definitiva, conclude Venturini, “è un ottimo posto per allenarsi, perché il clima è sempre mite e le strade, ondulate, sono molto allenanti. Non esistono micro-criminalità e animali pericolosi, quindi si corre senza pensieri. Per un runner è proprio un’isola felice».

Il lato emozionale non è mancato: «È un po’ come correre in un altro tempo: c’è pace, tranquillità e il rapporto con la natura è acuito dall’isolamento e dall’abbraccio, infinito, del mare».

Archiviate le imprese in Siberia – dove il poliziotto ha corso oltre 39 chilometri con temperature sotto i 50 gradi – e in Iran – nel deserto del Lut – Venturini sarà tra i protagonisti del Novembre PataVino con la prima visione, al cinema Pio X, di “Monster Frozen”, il film sulla sua impresa siberiana. —
 

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