Yusra Mardini, mai avrei pensato di poter tornare a Damasco

Nuovo post della nuotatrice, 'non dimenticate i bimbi siriani'
epa05930518 Yusra Mardini, UNHCRs Goodwill Ambassador, speaks to the media about the Appointment of Syrian refugee and Olympic athlete Yusra Mardini as UNHCRs Goodwill Ambassador during a press conference, at the European headquarters of the United Nations in Geneva, Switzerland, 27 April 2017. EPA/MARTIAL TREZZINI
epa05930518 Yusra Mardini, UNHCRs Goodwill Ambassador, speaks to the media about the Appointment of Syrian refugee and Olympic athlete Yusra Mardini as UNHCRs Goodwill Ambassador during a press conference, at the European headquarters of the United Nations in Geneva, Switzerland, 27 April 2017. EPA/MARTIAL TREZZINI

ROMA, 09 DIC - "Non avrei mai pensato che in vita mia mi sarebbe stato possibile tornare a casa a Damasco, ma ora posso sperarlo". Con questa storia su Instagram, la nuotatrice Yusra Mardini, portabandiera del Team dei Rifugiati nella cerimonia di apertura dell'Olimpiade di Tokyo 2020, fuggita dal suo paese nel 2015 (per raggiungere l'isola di Lesbo, in Grecia, si gettò in mare da un barcone assieme alla sorella Sara, anche lei nuotatrice, arrivando a riva dopo tre ore) torna a commentare la caduta del regime di Assad. Poi, con un'altra storia via social la ragazza, oggi 26enne e che ha ottenuto la cittadinanza tedesca, invita a non dimenticare "i più di 7 milioni di bambini che, in Siria, necessitano di aiuti umanitari". "Speriamo che le ultime scene che abbiamo visto - continua alludendo a quanto accaduto in Siria negli ultimi giorni- significhino la fine di quasi 14 anni di bombardamenti, guerra e tirannia". (ANSA).

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