Zorzi a Verona, l’Italia si aspetta l’acuto

VERONA. Alberto Zorzi, 27 anni, nato a Padova, caporal maggiore dell’Esercito, non è più una bella promessa dell’equitazione italiana. Dopo un 2015 che ne aveva messo in luce le potenzialità, il 2016 lo ha definitivamente promosso come uno dei migliori cavalieri in circolazione in Italia e in Europa. L’azzurro arriva a Verona, dov’è in corso Fieracavalli, da protagonista. Sua è stata infatti la vittoria nella tappa d’esordio della Coppa del Mondo di Oslo. Durante l’anno Zorzi aveva, però, già ottenuto risultati importanti: primo nel Gran Premio del CSI3* di Eschweiler (Germania) in sella a Fair Light, terzo nel Longines Global Champions Tour di Valkenswaard e quarto, ma dopo tre percorsi netti e podio sfuggito solo al barrage, nella tappa di Roma.
Risultati che sono la somma di talento, classe, testa e, naturalmente, di un cavallo che ti segue perché lo hai preparato bene e lo conosci altrettanto bene. In virtù di un inizio stagione nella Longines FEI World Cup 2016/17 a cinque stelle, Zorzi occupa la sesta posizione ex aequo nel ranking del girone, preceduto al quinto posto dall’altro azzurro Lorenzo De Luca. Verona gli offre la possibilità di salire ancora più in alto, in attesa della finale che si svolgerà a Omaha negli Usa dal 27 marzo al 2 aprile 2017.
Per diventare un top, Zorzi da quasi due anni si è trasferito in Olanda a Walkenswaard, nelle scuderie di Jan Tops. «Esperienza unica e importante all’estero», sottolinea Alberto. «Si lavora forte e, se hai spirito di sacrificio e vuoi arrivare, ci sono tutte le condizioni per gettare le basi per un futuro solido. Certo, se penso all’Italia, alla mia Padova, non posso negare momenti di nostalgia, ma poi prevale la voglia di dare il meglio per il mio mestiere con quella passione che mi sorregge sempre. Ecco perché la tappa di Coppa a Verona, vicino a casa, per me ha un sapore speciale. Domani e domenica in tribuna ci saranno i miei genitori, i parenti e quegli amici che non vedo da quando mi sono trasferito in Olanda. Spero di regalare a tutti loro un sogno. Quel sogno che mi sono già regalato ad Oslo. Una vittoria straordinaria. Non era facile, ma Fair Light Van’t Heike ha saltato in modo incredibile. È in una forma strepitosa. Sognare si può».
Caterina Vagnozzi
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova