Incendio in casa ad Abano: l’anziana e il suo gatto restano in gravi condizioni
L’ottanovenne è rimasta ferita nel rogo del suo appartamento. Resta grave anche il suo gattino

L’anziana di 89 anni che è rimasta intossicata nell’incendio scoppiato domenica pomeriggio nella sua abitazione in piazza Scarpa ad Abano Terme è ancora in terapia intensiva all’ospedale di Padova.
Le sue condizioni rimangono critiche e non è fuori pericolo di vita. La donna, L.R. , è intubata e solo oggi o al massimo domani verrà svegliata dai medici per valutare le sue condizioni. A preoccupare, più che le ferite, è il fumo respirato in quei momenti concitati.
L’incendio è stato causato da un malfunzionamento del condizionatore portatile sistemato nella camera da letto dell’appartamento al quarto piano dove vive l’anziana. I vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere l’incendio e evacuare l’edificio.
In attesa del loro arrivo un vicino ha cercato di tenere a bada le fiamme con un estintore. La donna è stata soccorsa e trasportata all’ospedale di Padova.
Anche il suo gattino è stato intossicato e ustionato; è in condizioni stabili ma critiche.
L’appartamento della signora è stato dichiarato inagibile a causa del rogo, che non ha comunque causato danni strutturali all’edificio. Tutte le altre unità abitative del condominio sono infatti state dichiarate agibili dai vigili del fuoco.
Sono 38 gli appartamenti che fanno parte della palazzina: «Sono continuamente in contatto con il figlio dell’anziana» fa sapere il proprietario dello stabile, il sindaco di Tribano Massimo Cavazzana, «stiamo seguendo con apprensione le condizioni dell’anziana e del suo micio. Gli altri inquilini della palazzina sono tutti già rientrati nel loro appartamenti che non hanno avuto danni.
Per quanto riguarda quello della donna, bisognerà procedere con una bella bonifica, con il rifacimento delle tinte dei muri e la sostituzione di alcuni mobili e andranno verificati anche tutti gli impianti, in particolare quello elettrico.
Ringraziamo i vigili del fuoco, gli agenti della Polizia locale, i carabinieri e i medici della Casa di Cura per quanto fatto».
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