Abano, il Kursaal si trasforma in covo di sbandati: «Scorribande dei ragazzini»
Forzati gli ingressi e i varchi laterali. Segnalati fuochi, vetri rotti e bivacchi. Il vicepresidente provinciale Canella: «Entro poche settimane il progetto Boeri»

Intrusioni e atti di vandalismo al Kursaal di Abano, lo storico complesso multifunzionale nel cuore dell’isola pedonale, chiuso dal 2014. Bande di ragazzini – ne sono sicure le istituzioni – hanno forzato ingressi e varchi laterali, trasformando l’edificio in un punto di ritrovo: all’interno hanno stazionato indisturbati e fuori restano biciclette e monopattini parcheggiati dietro le recinzioni. Il rischio è quello di riportare al degrado una struttura per la quale mesi fa si erano fatti importanti interventi di messa in sicurezza.
Il vicepresidente della Provincia di Padova e delegato al Patrimonio, Daniele Canella, interviene: «Chiuderemo gli ingressi e metteremo in sicurezza l’edificio. Le intrusioni sono un pericolo per le strutture dismesse: invitiamo i cittadini a segnalare a noi e alle forze dell’ordine eventuali presenze sospette». Canella aggiunge che nelle prossime settimane, insieme al Comune di Abano, sarà presentato il progetto dell’architetto Stefano Boeri per ridare valore al Kursaal e al centro di Abano. Il piano comprende i dismessi hotel Centrale e Orologio.
«Queste bande di giovani creano disagio nell’isola pedonale» osserva l’assessore ai Lavori pubblici Gian Pietro Bano, «siamo molto preoccupati per il dilagare di queste situazioni». Durissimo il consigliere di opposizione Luigi Ciccarese: «Era stato fatto un bel lavoro attorno al Kursaal, ma ora ragazzi e ragazze violano le recinzioni e lo trasformano nel loro punto di ritrovo. Riceviamo ogni settimana segnalazioni di genitori e residenti: giovani che accendono fuochi, grida fino a tarda sera, vetri rotti e bivacchi. Non sono semplici ragazzate ma un problema di sicurezza pubblica. L’amministrazione deve smettere con annunci generici e predisporre subito un piano di vigilanza: pattugliamenti, maggior coordinamento con le forze dell’ordine e sorveglianza temporanea fino all’avvio del progetto di recupero, che non abbiamo ancora visto e che richiederà tempo e tanti soldi. Non c’è più tempo da perdere». Sulla stessa linea Maurizio Tentori, presidente del comitato Abano dice No: «Bisogna aumentare la sorveglianza in città. Il centro rischia di diventare una zona franca per queste bande. Servono più controlli e l’uso delle telecamere di videosorveglianza per identificare e sanzionare i responsabili». —
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