All’asta il palazzo dove ha vissuto Galileo Galilei

PADOVA. Prima la messa in liquidazione da parte del giudice. Poi la bocciatura della domanda di concordato preventivo. Infine la chiusura coatta. QuattroStelle srl, una delle società immobiliari più prestigiose della città, oggi guidata da Michele Bano (socio unico) con sede in via Fra’ Giovanni Eremitano 18, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Padova tre giorni fa. Il noto imprenditore padovano è anche contitolare dell’agenzia immobiliare La Piramide, sempre con sede in via Eremitano e della Bellagio Costruzioni. Due società che godono buona salute e sono completamente slegate dalla Quattrostelle.
Il fallimento della società di Bano non permette, almeno per il momento, il completamento dei lavori del cosiddetto Presbyterium, in via del Santo 127/131, il bellissimo edificio storico acquistato, non tanto tempo fa, proprio dalla Quattrostelle che, un tempo era di proprietà dell’ordine religioso dei Dehoniani (i missionari che si presentano in pubblico con lo stemma del Sacro Cuore) e dove, nel 1601, abitò e lavorò, per un lungo periodo, anche lo scienziato Galileo Galilei, ordinario di matematica nella nostra Università dal 1592 al 1610.
Agli inizi del seicento, quando l’Università di Padova era frequentata da giovani che arrivavano da tutta Europa, tra cui anche da Niccolò Cusano e Niccolò Copernico, Galilei fu ospite del mecenate Gian Vincenzo Pinelli, un prestigioso botanico, nato a Napoli nel 1535, che si era trasferito in città per motivi di studio. E che possedeva una delle più ricche biblioteche scientifiche di quegli anni.
L’edificio è, probabilmente, il più conosciuto in via del Santo. Si trova a soli duecento metri dalla basilica del Santo. È in stile gotico padano ed è caratterizzato da una splendida esafora, costruita proprio sopra il portone d’ingresso.
In base alle norme vigenti del diritto fallimentare, a questo punto, anche il Presbiteryum sarà messo all’asta per essere venduto al miglior offerente. Gli addetti ai lavori danno già per certa la costituzione di una cordata d’imprenditori locali per prendersi l’immobile di prestigio a prezzi vantaggiosi rispetto al mercato immobiliare attuale.
Il palazzo che ospitò Galileo Galilei non è l’unico edificio storico a finire all’asta ultimamente. L’altro giorno è andata deserta quella che metteva in vendita la “casa medievale con barbacani e forno”, palazzo all’incrocio tra via Santa Lucia e via Boccalerie. Che il mercato immobiliare soffra lo conferma anche la recente compravendita all’asta dell’hotel Plaza, acquistato dall’immobiliarista Parancola.
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