Elettrodotti, data center e cereali: a Best Performer la voglia di innovare delle imprese della Bassa Padovana
Ecco gli esempi di innovazione declinata tra le imprese medie e piccole della Bassa Padovana sono emerse nell’iniziativa Best Performer, organizzata da Nord Est Multimedia in collaborazione con ItalyPost nell’auditorium della Banca Adria Colli Euganei, a Lozzo Atestino

Numerosi esempi di innovazione declinata tra le imprese medie e piccole - e non solo - della Bassa Badovana sono emerse nell’iniziativa Best Performer, organizzata da Nord Est Multimedia in collaborazione con ItalyPost nell’auditorium della Banca Adria Colli Euganei, a Lozzo Atestino.
Al vertice della classifica per fatturato delle migliori imprese della Bassa c’è la De Angeli Prodotti di Bagnoli di Sopra.
Guidata dalla famiglia Mora dal 1995, ha chiuso il 2023 (l’ultimo anno per cui sono disponibili i bilanci di tutte le imprese del territorio, e su cui è dunque basata la graduatoria) a 239 milioni di ricavi, con 234 addetti e un margine operativo lordo di 21,4 milioni. Nel 2025 punta ai 300 milioni.
L’azienda ha due divisioni: corde per elettrodotti e per collegamenti ferroviari (è stata realizzato dall’azienda il 70% della rete italiana degli elettrodotti), e fili e piattine per avvolgimenti di compressori, motori elettrici o trasformatori. Il fulcro è il centro ricerca e sviluppo, dove lavorano 25 ingegneri.
«Diamo opportunità ai giovani di mettersi alla prova - spiega Daniela Maschio, direttore finanziario della De Angeli Prodotti. – Abbiamo dato loro una wil card, in modo che possano creare innovazione di prodotto, ma anche di processo. Abbiamo sviluppato prodotti innovativi, aumentando la capacità e brevettato cavi antighiaccio».
Il mercato è principalmente in Italia, Europa e Nord Africa, con l’intenzione di mettere piede con una struttura anche negli Usa, che i dazi hanno fatto temporaneamente accantonare. Ora la De Angeli Prodotti è alla ricerca di nuovi capannoni per assecondare la crescita produttiva richiesta dal mercato.
Ha portato raddoppiato l’area produttiva la Hiref di Tribano.
Nata nel 2011 nel settore del raffrescamento dei data center, telefonia, ambienti tecnologici e dei processo industriale, fa dell’innovazione uno dei suoi cardini. Fatturato da 67 milioni nel 2023, con un margine operativo lordo a 8,3 milioni, impiega 207 addetti. Progetta e realizza soluzioni tecnologiche avanzate nel settore Hvacr (Riscaldamento, ventilazione, aria condizionata e refrigerazione).
«L’azienda è stata fondata dall’ingegner Mantovan, che aveva un’esperienza pregressa nel settore – ha spiegato l’amministratore delegato Alberto Salmistraro. – Si è messo in proprio grazie ad un partner industriale. Venti anni fa era un settore piccolo, ma con grandi prospettive. Oggi abbiamo aiutato 8 imprenditori a sviluppare la propria impresa, creando così un ecosistema Hiref e ampliando i nostri servizi».
Il tessuto industriale della Bassa Padovana comprende 44 comuni ed è caratterizzato da un sistema produttivo dinamico e variegato.
Ospita 2.194 società di captiali, che nel 2023 hanno contribuito a un fatturato complessivo di 10,1 miliardi di euro (le prime 100 per fatturato aggregato fanno 3,1 miliardi).
Per grande parte piccole aziende, l’obiettivo per tutte è creare sviluppo per loro stesse e per il territorio nel quale crescere.
Questo può avvenire solo attraverso investimenti destinati a introdurre processi organizzativi efficienti ed innovativi. L’indicatore del Roe dell’area, che misura il reddito dell’impresa in rapporto al capitale investito, è posizionato mediamente al 15,72%, un livello elevato.
Mauro Frizzarin è uno dei soci della New Royal Plastic di Conselve, società attiva nel contesto della catena del freddo. In particolare nel segmento più delicato, quello della coibentazione dei mezzi di trasporto. Si tratta di veicoli abilitati al trasporto di merce deperibile, non necessariamente alimentare (Atp). L’azienda crea allestimenti isotermici in vetroresina. E anche qui l’innovazione è fondamentale per la crescita. L’area produttiva è di oltre 20 mila metri quadi, di cui 5.500 coperti, produce una vasta gamma di modelli, in grado di attrezzare dal piccolo mezzo al semirimorchio, all’autotreno di grande volume per trasporti internazionali. Attualmente sono impegnati una sessantina di dipendenti e il fatturato si aggira stabilmente sugli 11 milioni. Un mercato in continua evoluzione è quello dell'alimentazione.
Valentino Miotto, responsabile commerciale e socio della Miotto Cereali di Vescovana ha dovuto adeguare le produzione per seguire le nuove esigenze del mercato e dell’industria agroalimentare (ad esempio con l’esplosione dei consumi gluten free). E l’azienda guarda già al futuro, ovvero all’agricoltura rigenerativa. Si tratta di un approccio che mira a rigenerare e migliorare la salute del suolo, aumentando la biodiversità e riducendo l’impatto ambientale dell’agricoltura.
«Nei prossimi anni saranno protagonisti i prodotti da agricoltura rigenerativa, la stiamo sperimentando e ne sentiremo parlare sempre più – spiega Miotto -. Nel corso degli anni abbiamo cambiato i cereali che commerciamo, individuando la qualità come punto cardine per lo sviluppo». Miotto Cereali si è attivata nella realizzazione di linee specifiche di selezione e di un laboratorio di analisi interno, per migliorare le caratteristiche delle produzioni garantendo così la sussistenza di filiere di prodotti certificati ma, soprattutto, la sicurezza alimentare dei consumatori finali.
La società Hi-Pe affonda invece le proprie radici in Demont e realizza i propri manufatti presso lo stabilimento di Battaglia Terme, che copre un’area di 75 mila metri quadri, di cui 40 mila coperti. Si distingue per la sua capacità di offrire servizi completi e soluzioni su misura nel settore degli impianti termici, un’ampia gamma di prodotti per l’alta tensione nel campo elettrico, nonché di lavorazioni per asportazione di truciolo e montaggi per vari settori industriali.
Sono circa una settantina i dipendenti, con un fatturato sui 25 milioni. «Un settore su cui stiamo innovando è quello nuovo della dissalazione, con commesse in Nord Africa - spiega Marco Guerrini, amministratore delegato di Hi-Pe – settore con grandi prospettive di crescita dove si chiedono investimenti continui per migliore i prodotti e accreditarsi presso le grandi aziende».
Poi le testimonianze di Fabio Poletto, amministratore delegato Edil Euganea di Borgo Veneto, che produce e vende box e container e negli ultimi anni ha puntato anche sul noleggio.
E di Michele Fanton, amministratore delegato della Fanton di Conselve, che punta sull'innovazione dell’ergonomia del prodotto e del design. Ed infine Alberto Carraro, direttore generale della Sama di Ponso, società nata nel 1996 da un’invenzione del fondatore Giorgio Masiero, che crea una società di servizi nel mondo alimentare, una commerciale per distribuire prodotti alimentari alla grande distribuzione organizzata.
Ad aprire l’evento “Le imprese best performer – Le 100 migliori imprese della Bassa Padovana”, è stato Mauro Giuriolo, presidente della Banca Adria Colli Euganei, partner dell’iniziativa, che ha ricordato le potenzialità economiche e di cresciuta del territorio.
Fanton, il fotovoltaico e lo sbarco in Spagna per i materiali elettrici

La Fanton ha le radici negli anni Cinquanta, quando alla guida c'era Mario Fanton. Ma è con il figlio Renzo, nel 1975, che viene fondata l'azienda come la conosciamo oggi. Dal 1977 si trasferisce nell'attuale sede a Conselve e nel 1998 diventa una società per azioni. Ora i figli Fabio e Michele continuano lo sviluppo rispettivamente come amministratore (commerciale, ricerca e sviluppo, marketing) e responsabile finanziario e produzione.
L'azienda produce materiale elettrico, in particolare per le connessioni: spine e prese di ogni genere, industriali e interbloccate, e tutto il materiale che serve per elettrificare un cantiere (multipresa, poggicavo, adattatori) fino a quello che riguarda la connessione dati. Dal 2014 hanno sviluppato una linea di connetto
ri per gli impianti fotovoltaici e sta diventando uno dei segmenti più importanti. Il fatturato 2024 si è chiuso in crescita del 5% a 25 milioni. Nelle sede di Conselve lavorano 70 dipendenti, mentre nella filiale in Romania sono impiegate 120 persone, che si occupano degli assemblaggi del materiale prodotto in Italia. Il mercato è esclusivamente B2B e per il 90% in Italia. «Da tempo stiamo lavorando per aprire il mercato europeo – spiega Michele Fanton – in particolare quello spagnolo, attraverso l'apertura di una società». La sede di Conselve ha una superficie di 30 mila metri quadri, di cui 18 mila produttivi e oltre duemila di uffici. Il magazzino automatico con oltre 9.000 posti pallets gestisce tutti gli ordini. Qui ci sono tutte le attività, a parte l'assemblaggio, quindi logistica, stampaggio, laboratori di ricerca e sviluppo, uffici tecnici.
Edil Euganea porta le sue carpenterie in Francia e Slovenia

Edil Euganea è nata nel 1957 grazie a Gino Poletto e al figlio Sergio, che si dedicavano alla produzione di primi attrezzi agricoli in un piccolo scantinato ad Ospedaletto Euganeo. Da qui poi sono usciti i primi cavalletti per l'edilizia e i primi box con il tetto. Nel 1979 nasce la produzione dei box in lamiera e container. Attualmente a guidare l'azienda c'è la terza generazione, Fabio, ad, e Luigino Poletto, responsabile di stabilimento.
Negli anni è proseguita la crescita e la sede è migrata a Saletto. Oggi gli stabilimenti coprono una superficie di 36 mila metri quadri, di cui settemila coperti. Attualmente l'indotto impiega circa un centinaio di persone. Edil Euganea è attiva nella produzione di prefabbricati metallici, monoblocchi, box, chioschi, uffici, scuole, spogliatoi, bagni coibentati, cabine analisi, container navali e container speciali. C'è anche una gamma di moduli abitativi, che rispetta le norme energetiche, costruttive, antisismiche.
Nel 2021 è stata aperta la filiale in Francia per la vendita e supporto ai noleggiatori, nel 2022 quella slovena, che guarda al mercato dei Balcani e dell'Est Europa. Tra le ultime commesse, e più prestigiose, c'è quella all'Arena di Verona. «Abbiamo dato il nostro contributo dietro le quinte – spiega Fabio Poletto, ceo del gruppo padovano - . I nostri 65 moduli prefabbricati sono stati installati per supportare l'avvio della stagione musicale: uffici operativi, camerini per artisti e musicisti, servizi igienici e spazi per la logistica». Il settore del noleggio è in espansione, con una flotta di 1.500 pezzi, con il 99% della flotta impiegata.
Sama cresce in Italia e punta all’estero con il gruppo Camacho

La Sama nasce nel 1996, specializzandosi fin da subito in prodotti di frutta e vegetali conservati. Opera a livello nazionale come fornitore della grande distribuzione, con una ricerca di prodotti in tutto il mondo. La sede è a Ponso ed è partner del retail in tutte le sue declinazioni: Gdo, Discount, Ho.Re.Ca. e Grossisti. Numerosi i brand della società: Fattoria dei Sapori (frutta conservata allo sciroppo e al naturale, frutta secca, dolcificanti e conserve vegetali, che copre il segmento del biologico), Frutta Oro (frutta conservata), linea Chef per il mondo Ho.Re.Ca., Scelta Oro (conserve vegetali per i discount), Fragata (olive), El Sabor (Nachos e salse in formato retail e foodservice).
L'ultima è Snext, brand che guarda al futuro degli snack, con due nuove linee di salati. La società è stata fondata da Giorgio Masiero, l'attuale presidente, e in azienda è già presente la seconda generazione con la figlia Gloria, che si occupa di risorse umane e area legale. Il fatturato è in crescita, 40 milioni nel 2024, e nel 2025 si punta a progredire di un altro 10%. Il fatturato è generato per il 60% da prodotti a marchio del cliente e il 40% dai brand di Sama.
Nel 2017 sono stati ampliati e ammodernati i magazzini. Dal 2022 è entrata nella compagine sociale la multinazionale spagnola Camacho, che detiene il 35%. «È iniziato un progetto di internazionalizzazione - dichiara Alberto Carraro, direttore generale – vogliamo esportare in tutto il mondo prodotti italiani, che appartengono prevalentemente alle categorie della frutta conservata, vegetali conservati, sughi e pesti. Il nostro obiettivo è di generare nei prossimi anni il 30% del fatturato all'estero».
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