Bullismo sullo scuolabus La preside convoca i ragazzi

Lunedì scorso uno studente delle medie era stato colpito in testa con dei pugni Una mamma rivela: quasi ogni giorno l’autista si ferma per calmare gli alunni  



La scuola ha preso i primi provvedimenti contro il grave atto di bullismo che ha avuto luogo in uno scuolabus a Vigodarzere: la preside dell’istituto comprensivo ha incontrato i ragazzi per farsi raccontare da loro i fatti. Lunedì mattina uno studente della scuola media, già da tempo preso di mira da alcuni ragazzi più grandi e preso pesantemente in giro, è stato colpito in testa con dei pugni. Sarà però il consiglio di classe a stabilire eventuali provvedimenti disciplinari contro il ragazzo che ha alzato le mani.

Le istituzioni

«Solo dopo l’eventuale decisione della scuola, potremo intervenire come unione Medio Brenta, l’ente che gestisce il trasporto pubblico» annuncia il vicesindaco Roberto Zanovello, che all’interno dell’unione ricopre l’incarico di assessore. «L’unione è stata informata del grave episodio dalla madre e poi ha avvertito me. Però, in assenza di una denuncia, solo dopo una presa di posizione della scuola, che acclari ufficialmente un comportamento scorretto da parte di uno o più alunni che siano, l’unione potrà applicare il regolamento, che prevede la sospensione dal servizio di trasporto per un tempo che può essere limitato o definitivo fino alla fine dell’anno scolastico. Come Comune possiamo continuare a educare i ragazzi con le numerose iniziative contro il bullismo, che è un fatto culturale prima di tutto». Che sui pulmini al ritorno i ragazzi fossero parecchio scalmanati il Comune ne era a conoscenza da un anno, tanto da aver assunto un sorvegliante che però un giorno sale su una linea, un altro sulla seconda.

La testimonianza

«Quasi quotidianamente l’autista dello scuolabus è costretto a fermarsi per far star buoni i ragazzi» racconta una mamma di Vigodarzere «e personalmente ho segnalato già un paio di anni fa la presenza di studenti che fumano all’interno del pulmino. A parte che sono poco più che bambini, mi domando se per caso inavvertitamente un mozzicone cadesse su un rivestimento sintetico, quanto ci metterebbero le fiamme a divampare e a causare una tragedia?».

Anche il figlio della signora era stato preso di mira da alcuni ragazzi. «Gli stessi bulli tiranneggiano anche all’interno dei gruppi Whastapp di classe» prosegue la mamma «e se cerchi di parlare con i loro genitori, per cercare un modo pacato di farli calmare, ti senti rispondere che il loro figlio è un santo, che si comporta bene e che semmai è tuo figlio ad averlo provocato». Venuto a coscienza del problema, il consigliere di minoranza Moreno Boschello ha presentato un’interrogazione, nella quale chiede se non sia opportuno attingere alle casse comunali per incaricare un altro sorvegliante, in maniera che le due linee siano entrambe controllate ogni giorno, o addirittura chiedere alla ditta che svolge il servizio di prendersi in carico la sorveglianza.––



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova