Cadoneghe, solidarietà allo sfrattato: sette denunce

 Pierino Toninato voleva rientrare nella casa abusiva: sit-in, colluttazione e un poliziotto ferito

CADONEGHE. Rifiuto di fornire le proprie generalità, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni: si è conclusa così, ieri sera, con sette persone portate in questura di cui tre denunciate e un poliziotto ferito, un’azione organizzata dal Comitato di liberazione nazionale del Veneto, a sostegno di Pierino Toninato, che a novembre era stato sfrattato dalla sua casa abusiva, di proprietà ora del Comune di Cadoneghe e che ieri voleva rientrarvi.

Cadoneghe, il venetista Pierino Toninato resiste allo sfratto

Una ventina di poliziotti e altrettanti carabinieri sono dovuti intervenire in via Ca’ Ponte, dove Toninato insieme ai “venetisti” era rientrato dentro quella che lui considera ancora casa sua. Ma all’arrivo delle forze dell’ordine il manipolo di membri del comitato, che si trovava sul cancello, si è opposto, rifiutando dapprima di fornire le proprie generalità. Ne è nata quindi un’accesa colluttazione, nel corso della quale uno dei poliziotti è rimasto leggermente ferito (è stato medicato e dimesso con una prognosi di quattro giorni).


Pierino Toninato non si arrende al fatto di dover abbandonare la propria casa: con i suoi due cani era stato costretto, lo scorso novembre, a trasferirsi altrove. Evidentemente, in barba alle regole, era tornato, anche se sporadicamente, nella sua casa, costruita senza permessi e che i tecnici comunali ritengono sia pure pericolante.

Della cosa se ne erano accorti gli agenti di polizia municipale Medio Brenta, che recentemente gli avevano intimato di andarsene.

Per tutta risposta ieri a mezzogiorno si sono ritrovati sotto le finestre del comando una quindicina di aderenti al Cln Veneto in sostegno a Toninato. I vigili hanno quindi richiesto l’intervento dei carabinieri e il corteo si è spostato allora nella casa di via Ca’ Ponte, dove ai carabinieri si sono aggiunti i poliziotti. Alle richieste del comandante dei carabinieri di Cadoneghe, il luogotenente Fabio Fattore, di cosa stessero facendo, la risposta è stata che non si trattava di una manifestazione, bensì di un’azione di «liberazione del Veneto dallo Stato occupante italiano e della protezione di un cittadino veneto», facendo appello al diritto internazionale. Sono rimasti fino a sera e quando la polizia ha cercato di identificarli, il gruppo si è rifiutato di esibire i documenti e si è opposto con veemenza, fino a ferire appunto uno degli agenti. Alla fine 7 di loro (sei uomini e una donna) sono stati portati in Questura e denunciati per non aver fornito le generalità: due di loro anche per resistenza a pubblico ufficiale e uno per lesioni.
 

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