Ospedale, la protesta dei sanitari: «Turni da rifare, personale allo stremo»
Proclamato lo stato di agitazione: «Oss usati come infermieri». La replica: «Richieste che non trovano un riscontro oggettivo». I dipendenti accusano: «In piedi per ore e neppure un minuto per andare in bagno»

«L’organizzazione è allo sbando, le professionalità vengono calpestate, il personale non ce la fa più», tuonano i rappresentanti sindacali di Fp Cigl e Uil Fpl. L’11 dicembre l’atmosfera nell’Azienda ospedaliera di via Giustiniani a Padova era tutt’altro che natalizia. Troppe cose da tempo non funzionano e i 250 lavoratori riuniti in assemblea sindacale in presenza e da remoto hanno votato all’unanimità l’avvio del percorso dello stato di agitazione (entro 5 giorni come prevede la procedura) e la richiesta, attraverso una lettera formale, di un incontro con la direzione.
«Conto in una risposta immediata – dice Luigi Spada di Uil Fpl Padova – potremo già sederci attorno a un tavolo lunedì o martedì per un confronto sano e corretto, ci spero molto».
I tre problemi
La prima accusa riguarda la revisione unilaterale dei turni, senza uno straccio di confronto. «Una decisione calata dall’alto – spiega Alessandra Stivali di Fp Cgil Padova – che non ha tenuto in considerazione né la tenuta dei reparti, né la salute del personale».
Il secondo problema è l’utilizzo «creativo» delle competenze, con gli Oss chiamati a coprire attività degli infermieri. Un’operazione che «aumenta i carichi di lavoro di chi è già al limite».
Secondo i sindacati la terza falla organizzativa è l’assenza degli operatori socio sanitari nei turni notturni delle chirurgie. Un vuoto che, nelle ore più critiche, significa trasferire sugli infermieri incombenze che non dovrebbero spettare loro e aumentare i rischi nella gestione dell’assistenza di base.
Le riorganizzazioni
Il problema è sempre quello, la mancanza di personale. «Ci sono state grosse riorganizzazioni che, però, non hanno funzionato e stanno portando disagi – continua Stivali – In particolare riguardano la sala operatoria di chirurgia plastica e la sala di chirurgia d’urgenza. Ma ci sono problemi anche in otorinolaringoiatria, in pediatria e negli ambulatori».
«Quando una dipendente che lavora da 40 anni, seria e volenterosa, dice che non ha avuto un minuto per andare in bagno o per bere un bicchiere di acqua, che è stata sempre in piedi come un cavallo, c’è davvero qualcosa che non funziona», continua Spada,
Il concorso per infermieri
L’anno prossimo è previsto il concorso per infermieri che darà una boccata d’ossigeno: «Intanto, però, serve un confronto serio e condiviso con il personale per ridefinire le attività – sottolinea la sindacalista della Cgil – Troppi lavoratori e lavoratrici non ce la fanno più».
Spada chiede segnali concreti: «Il malessere organizzativo è diffuso, i mal di pancia sono tanti. Le criticità non sono ancora risolte. I carichi di lavoro negli ambulatori sono insostenibili, ci sono troppi posti letto nelle stanze, nei corridori, i cosiddetti letti bis, e c’è una forte necessità di Oss di notte. Il direttore sanitario si era detto disponibile, ma è già passato un anno e mezzo».
«Fermiamoci un attimo, basta riorganizzazioni calate dall’alto, pensiamo alle attività in base al personale presente. Non penso si possa rivolvere tutto, ma si possono trovare delle soluzioni – continua Spada – Mi auguro di trovare un punto di forza con l’amministrazione per uscire da questa impasse, al centro va messo il benessere dei lavoratori».
«Disponibili al dialogo»
In una nota la direzione ospedaliera «conferma la piena disponibilità al dialogo» tuttavia esprime «stupore e amarezza rispetto alle generiche istanze emerse a seguito dell’assemblea, che non trovano riscontro in circostanze oggettive».
Secondo l’Azienda «al momento non sono in atto progetti riorganizzativi di rilievo. Alcuni interventi di ambito limitato sono stati ampiamente condivisi con le sigle sindacali e i lavoratori. L’operatore socio-sanitario non sostituisce le attività infermieristiche, ma è un supporto in contesti organizzativi dove la definizione di équipe a composizione mista permetta di rafforzare la professionalità infermieristica stessa».
Secondo i vertici dell’ospedale «il percorso di confronto con le organizzazioni sindacali prosegue in maniera proficua».
Giovedì 11 dicembre è stato infatti siglato «un importante accordo relativo alle progressioni economiche, con un budget complessivo di 820 mila euro».
Infine, nella nota, il vertice ribadisce «la disponibilità al dialogo aperto e costruttivo: da giorni è infatti in calendario un incontro con una delle sigle promotrici dell’assemblea». —
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