Cameriere e chef pestati da una banda «Mandibola distrutta con un tirapugni»

Aggrediti due dipendenti del ristorante etnico Peace ’n’ spice: «Stavo buttando la spazzatura, preso di mira senza motivo»



«Perché passi vicino a me?». E giù botte. Pugni in faccia. A Padova, in piazza Capitaniato, all’una di notte, è bastato questo per innescare un’aggressione selvaggia: passare accanto alla persona sbagliata. E così Hossein Safdari, 28 anni, cameriere del ristorante Peace ’n’ spice, si ritrova con un occhio tumefatto e la mandibola frantumata. Il suo collega chef Ghodrat Fayyazi, invece, è rimasto ferito a una mano. Gli aggressori sono due nordafricani, probabilmente tunisini: giravano insieme a una ragazza italiana. «Avevano i tirapugni, non si può fare così male a mani nude», dice Hossein da un letto d’ospedale.

il racconto

I due giovani aggrediti sono entrambi dipendenti del ristorante etnico aperto in via Dondi dell’Orologio al posto della storica pizzeria Ai Gemelli. I proprietari sono afgani, vi lavorano migranti e ognuno porta la propria tradizione culinaria. «Era più o meno l’una» racconta Hossein. «Come ogni sera, quando chiudiamo, porto la spazzatura ai cassonetti di piazza Capitaniato. Stavo passeggiando sotto i portici quando sento una voce da dietro: “Perché passi vicino a me?”. Io mi giro, osservo il gruppo, non capivo dove volessero andare a parare. Ho cercato di allontanarmi ma quelli mi sono saltati addosso». Uno dei due nordafricani l’ha colpito con un pugno, poi un altro, un altro ancora, non si fermava. Da dentro il ristorante hanno sentito le grida, così è uscito lo chef Ghodrat Fayyazi. Ha provato a difendere il collega ma è stato anche lui colpito più volte. Risultato: entrambi all’ospedale. «Mi devono operare, mi ha frantumato la mandibola» racconta Hossein Safdari, ricoverato in ospedale.

la banda

Le modalità dell’aggressione, così senza un motivo, ricorda in qualche modo la disavventura vissuta dal rapper padovano Dium qualche giorno fa a piazzale San Giovanni. Senza una motivazione, o almeno questo è ciò che trapela al momento, un gruppetto di tunisini ha aggredito lui e i suoi amici. L’artista italo-senegalese, al secolo Luca Seidy, è stato accoltellato a una gamba.

lo sfogo

Delusione e preoccupazione sono i sentimenti prevalenti per Hadi Noori, il titolare del ristorante di via Dondi dell’Orologio. «Sono davvero amareggiato» dice, dopo aver scritto un lungo post sulla pagina Facebook del ristorante. «Come si può vivere e lavorare in una città in cui non è possibile girare sicuri di notte in centro? Sono rimasto davvero scosso dalle modalità in cui è maturata questa aggressione ai danni dei miei dipendenti. Non credevo che Padova fosse così e mi dispiace molto scoprirlo. Cosa bisogna fare? Farsi giustizia da soli? Avanti di questo passo, finirà così». —



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