Carraro paralizzata dagli hacker: 700 a casa

Attacco informatico, produzione e amministrazione ferme a Campodarsego e Rovigo. Dipendenti in cassa integrazione



Gruppo Carraro paralizzato dai pirati informatici: settecento dipendenti a casa dall’altroieri – e non si sa per quanti giorni ancora – tra gli stabilimenti di Campodarsego (500) e quelli della divisione Agritalia di Rovigo (altri 200). I lavoratori sono stati messi in cassa integrazione, in attesa del ripristino dei sistemi informatici che controllano praticamente tutta l’attività del gruppo, da quella amministrativa a quella produttiva, altamente automatizzata. Bloccate in maniera quasi totale anche le unità produttive sparse nel mondo, dall’India alla Cina fino all’Argentina. L’azienda – che produce sistemi di trasmissione per trattori, una multinazionale da 548 milioni di euro di fatturato nel 2019, nove stabilimenti, oltre tremila dipendenti – ha presentato denuncia alla polizia postale.



Un film già visto nelle ultime settimane in altri colossi dell’industria veneta: alla bellunese Luxottica è toccato nei giorni scorsi, alla trevigiana Geox in giugno. Lo schema è – drammaticamente, per chi lo subisce – lo stesso: gli hacker sfruttano una vulnerabilità del sistema di difesa informatica, infettano la rete aziendale con un “ransomware” e con esso la paralizzano, spesso chiedendo il pagamento di un riscatto per togliere queste catene digitali. Gli effetti per le vittime di questi attacchi sono devastanti: blocco totale dell’attività che va da un minimo di 48 ore per arrivare anche a una settimana, a seconda dei tempi di reazione per “resettare” la rete con i sistemi di backup. Alla Carraro in queste ore sono nel mezzo delle sabbie mobili: «Tutti i lavoratori a casa, tranne una residua parte produttiva tornata al lavoro manuale a bordo linea», conferma Oriella Tomasello, sindacalista della Fim Cisl di Padova. L’attacco informatico pare aver colpito nel cuore della notte tra martedì e mercoledì, rendendo impossibile qualsiasi accesso già da mercoledì mattina. I lavoratori sono stati mandati a casa praticamente tutti, come detto, e ieri non si sono proprio presentati in sede. Anche gli amministrativi che in queste settimane operano da remoto in smart working sono stati impossibilitati a farlo: tutto paralizzato, comprese le mail aziendali tranne quelle interne. «È preoccupante che, ad oggi, non sappiamo ancora come e quando si potrà ripartire – ha detto ieri pomeriggio al telefono la sindacalista – una cassa integrazione che si va a sommare a quella già utilizzata per l’emergenza Covid. Non è certo un bel periodo».



I danni per l’azienda sono pesantissimi, dal punto di vista economico, ma sono coperti da una specifica polizza assicurativa. L’azienda fa sapere che «la tempestiva attivazione dei sistemi di difesa IT ha consentito di ridurre la gravità degli impatti garantendo nel contempo l’integrità dei dati aziendali. Il dipartimento IT Carraro è prontamente entrato in azione, anche con la collaborazione di esperti in materia e con le forze dell’ordine, allo scopo di verificare possibili danni all’infrastruttura nonché di valutare eventuali azioni di bonifica della rete di server interessati dall’attacco. Si prevede che dalla giornata di domani (ovvero oggi, ndr) e nei prossimi giorni le attività tornino progressivamente a regime». È però ipotizzabile che non si arrivi a una ripresa completa fino ad almeno lunedì: i tempi di “bonifica” e backup non sono brevi. —



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