Carte false per il business profughi, Borile e Battocchio indagati

PADOVA. Simone Borile e Gaetano Battocchio sono indagati dalla Procura di Padova per truffa e falso in riferimento a un atto. È una convenzione tra Ecofficina e la Prefettura firmata il 6 gennaio del 2014 (e operativa dall’8), per l’ospitalità di venti donne con bambini.
Tra i requisiti per l’ammissione c’era il fatto che gli enti attuatori del servizio dovessero “possedere una pluriennale e consecutiva esperienza nella presa in carico di richiedenti/titolari di protezione internazionale, comprovata da attività e servizi in essere al momento della presentazione della domanda di contributo”. Pluriennale e consecutiva: ossia almeno 24 mesi e un giorno di attività al servizio dei profughi. Quindi, a guardare il calendario, come minimo da gennaio-febbraio del 2014.
L'anomalia sta nel fatto che quella convenzione sarebbe stata siglata non il 6 gennaio ma il 14 maggio, con decorrenza dell’operatività dall’8 maggio. Ecofficina, come minimo, non avrebbe potuto partecipare alla gara di Due Carrare e vincerla.
In mattinata i carabinieri del Nucleo investigativo si sono presentati alla sede di Ecofficina a Battaglia, in municipio a Due Carrare e nelle abitazioni di Borile e Battocchio. Hanno prelevato il materiale necessario per avviare l'indagine. L'ennesima tegola che piomba sulla cooperativa pigliatutto.
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