A Carmignano inaugurata la Casa della Comunità: ecco quali servizi sanitari offre

È la seconda struttura in provincia, entro aprile 2026 ne saranno attive venti. Aperta sette giorni su sette, sarà a disposizione di 20 mila abitanti che risiedono in cinque Comuni

Paola Pilotto
Il taglio del nastro della Casa della Comunità a Carmignano (foto Piran)
Il taglio del nastro della Casa della Comunità a Carmignano (foto Piran)

Un nuovo presidio per la sanità di prossimità: a Carmignano di Brenta è stata inaugurata lunedì 22 settembre la Casa della Comunità “Centro per la Salute Don Bortolo Pietrobelli”, la seconda realizzata dall’Usl 6 Euganea dopo Vigonza e parte di una rete di 20 strutture nella provincia di Padova, che diventeranno operative entro aprile 2026.

Quella di Carmignano si sviluppa in 1.000 metri quadrati di spazi e servizi sociosanitari a disposizione degli oltre 20 mila abitanti dei Comuni di Carmignano, Gazzo, Grantorto, San Pietro in Gu e, dal prossimo gennaio, anche Fontaniva. Un tassello fondamentale nella strategia regionale che punta a rafforzare la sanità di prossimità, offrendo risposte immediate ai bisogni dei cittadini senza dover ricorrere a ospedali o pronto soccorso.

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Alla cerimonia erano presenti l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, il direttore generale dell’Usl 6 Paolo Fortuna, il sindaco Eric Pasqualon con tanti altri sindaci del territorio, il senatore Antonio De Poli e numerose autorità civili e religiose. Conclusi i lavori di ampliamento e adeguamento, la sede di via Ugo Foscolo diventa operativa dopo un investimento complessivo di oltre 1,3 milioni di euro, finanziati in gran parte con risorse Pnrr.

«Una grande potenzialità per il territorio», ha affermato l’assessore Lanzarin, «un nuovo modo di concepire l’organizzazione sanitaria, rafforzando la medicina sul territorio e di prossimità». «Questa inaugurazione», ha esordito il direttore Fortuna, «dà concretezza a una nuova strategia di integrazione tra sanità e territorio. Le Case della Comunità sono luoghi di prossimità che assicurano risposte coordinate e continuative ai bisogni dei cittadini, con criteri di equità e appropriatezza. Qui in particolare la salute è di casa: la medicina di gruppo del Distretto di Carmignano è stata fra le prime a decollare. Sono presenti 16 medici e 2 pediatri, oltre all’infermiere di famiglia e lo psicologo di famiglia istituiti dal Comune».

Sono già attivi gli ambulatori di ginecologia, cardiologia, ortopedia, il punto prelievi e quello infermieristico, a cui si aggiungono spazi dedicati alle ecografie, alla continuità assistenziale, agli sportelli amministrativi e quello Cup e agli ambulatori della medicina di gruppo integrata. Ma anche i servizi di neuropsichiatria infantile, logopedia, psicologia e fisioterapia e assistenza sociale. Una sala riunioni è a disposizione delle associazioni per rafforzare il legame con il territorio.

La struttura è un punto di riferimento unico, aperto sette giorni su sette, facilmente riconoscibile per accoglienza e orientamento. «Un progetto innovativo», ha spiegato Matteo Ciuffreda, direttore del Distretto, «dove tutti i professionisti operano in sinergia multidisciplinare, dall’assistenza ai cronici alla tutela dei minori, integrando servizi sociali e sanitari». «Questo Centro di salute», ha dichiarato il sindaco Pasqualon, «rappresenta un traguardo fondamentale. In un periodo delicato per la sanità veneta, siamo riusciti a garantire una struttura accessibile, moderna e vicina ai cittadini, dove trovano spazio punto unico di accesso, medicina generale, servizi infermieristici, attività specialistiche e assistenza sociale. Un ringraziamento va all’Usl 6 e alla Regione per il sostegno, così come ai medici di medicina integrata per la professionalità quotidiana».

Sono stati realizzati sei nuovi ambulatori con spazi di attesa e locali accessori. L’edificio originario, disposto a raggiera attorno a un atrio centrale, è stato ampliato con un nuovo ingresso e un’area ambulatoriale supplementare. Grande attenzione è stata posta all’efficienza energetica, con isolamento a cappotto, partizioni modulari e impianto fotovoltaico. «Un passo importante», ha concluso il senatore De Poli, «per rafforzare il legame tra istituzioni, territorio e comunità e per offrire risposte concrete e tempestive ai cittadini». 

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