Catajo, viali illuminati e tre fontane riattivate

BATTAGLIA TERME. Proseguono a ritmo spedito i lavori di restauro del castello del Catajo di Battaglia Terme. Parti della storica reggia acquistata all'asta per 2.750.000 euro, la scorsa primavera, dall'imprenditore trevigiano originario di Villa del Conte, Sergio Cervellin, sono tornate agli antichi splendori.
Il restauro conservativo che per primo salta all'occhio del visitatore che entra nel castello è quello del portale della fine del '700, progettato da Tommaso Bizzi. Un'opera che architettonicamente si rifà ai famosi archi di trionfo francesi.

Il portale. I lavori hanno interessato le parti in legno e le statue, che sono state ripulite dai muschi e dai licheni che le avevano quasi totalmente ricoperte. Sul portone sono state scoperte le borchie in ottone dorato che, con la scritta e l'affresco che rappresenta Giove nello stemma degli Obizzi, impreziosiscono il portale.
Il restauratore Nicola Manoli spiega che tutto è stato recuperato come era in origine, compresi i colori. «Alcune modeste parti delle statue in pietra di Nanto sono state rifatte», spiega Manoli, che racconta anche un aneddoto: «Per far capire in che stato le abbiamo trovate, basti pensare che da una delle sculture erano caduti i genitali...».
Il giardino. Il giardino all'italiana del castello, che risale alla fine del 500, battezzato “Giardino di Beatrice”, che si affaccia sul Canale di Battaglia, è stato riaperto al pubblico dopo anni di abbandono. Sono stati recuperati e resi agibili, anche di notte, i viali grazie ad un impianto di illuminazione.
Ma il recupero più importante nel parco riguarda la rimessa in funzione delle tre fontane fatte costruire dagli arciduchi di Modena, che usavano il castello per le vacanze estive, che non funzionavano da un'ottantina d'anni.

Sicurezza e servizi. Marco Moressa, responsabile del castello, tiene a precisare che questa prima parte dei lavori aveva anche lo scopo di mettere in sicurezza le aree aperte al pubblico e di dotare il complesso di idonei servizi per i visitatori e per chi usa i saloni per i matrimoni e altre feste e pranzi di gala. Al piano nobile sono stati realizzati tre bagni per i visitatori.
«Gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del castello proseguono come da programma del nuovo proprietario, Sergio Cervellin, che intende riportare lo storico monumento agli antichi splendori», assicura Moressa.
Boom di visitatori. Da quando il Catajo è gestito dalla nuova proprietà i visitatori sono raddoppiati. Sono passati dai diecimila del 2015 a ventimila. Questo grazie anche alla promozione e all'organizzazione di importanti eventi culturali e non, che coinvolgono tutte le fasce di età.
Fra gli ultimi, il Festival Triveneto del Baccalà, durante il quale i commensali, radunati nel salone delle feste, sono stati incantati dagli affreschi di Giovanni Battista Zelotti, della scuola del Veronese.
Le visite. Il castello del Catajo riaprirà al pubblico, dopo la pausa invernale, domenica 5 marzo dalle 14.30 alle 18.30. Nei mesi di marzo, settembre, ottobre e novembre sarà possibile visitarlo nei pomeriggi di martedì, venerdì e domenica e in tutti i festivi. Nei mesi di aprile, maggio, giugno, luglio e agosto l'apertura è prevista negli stessi giorni, ma dalle 15 alle 19. A partire dal 6 aprile le visite saranno possibili anche tutti i giovedì dalle 15 alle 19. Per informazioni telefonare ai numeri: 049 9100411 - 349 9347190.
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