Chiude la Coop, Torre protesta

I residenti raccolgono firme per impedire lo stop del supermercato di via Madonna della Salute
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ESTERNO COOP TORRE
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - ESTERNO COOP TORRE

TORRE. Chiude la Coop di via Madonna del Rosario a Torre. La notizia, trapelata in questi giorni, ha gettato nel panico il rione. I primi a protestare sono i nonni: «Dove andremo a fare la spesa?». E stanno già raccogliendo le firme per impedire la chiusura del supermercato, che è l’unico nella zona. Sono preoccupati anche gli altri negozianti che con la Coop condividono lo stabile: una farmacia, l’edicola, un bar, aperti anche in virtù del passaggio sicuro di chi andava a fare la spesa. L’Associazione nazionale cooperative di consumatori (Coop appunto), costituita nel 1955, è oggi un marchio affermato della grande distribuzione alimentare e fa i conti con spese e ricavi esattamente come tutti gli altri negozi. Quindi mette in gioco delle strategie di marketing che, nel caso del negozio di Torre, hanno decretato la chiusura nel rione est della città per trasferirsi, probabilmente in estate, in viale della Pace, esattamente alle spalle del tribunale. Il nuovo supermercato è in corso di realizzazione: il cantiere è aperto da un anno e mezzo ed è gestito dall’impresa trevigiana Setten che sta realizzando un edificio che avrà un piano interrato di parcheggi, l’Ipercoop al piano terra e al primo piano degli spazi per uffici. Ad ufficializzare ai clienti la notizia, ci ha pensato il direttore del punto vendita, Stefano Bisatto: «La notizia è ufficiale», conferma, «e quindi abbiamo cominciato a comunicarlo ai nostri clienti. Date e tempistiche non dipendono da noi, sappiamo solo che sono in evoluzione. Con il negozio trasferiremo tutti e sette i dipendenti, dunque nessuno di noi resta a casa, per quanto ci riguarda è solo un trasferimento. Certo con alcuni clienti, la maggior parte, si era creato un rapporto di fiducia, ma queste non sono scelte che dipendono da noi». Meno disposti a rassegnarsi i residenti di Torre, con gli anziani in testa: «Ieri ho mandato un fax anche al sindaco Massimo Bitonci», riferisce Evelin Scalco, portavoce dei cittadini contrari al trasferimento, «Torre è un quartiere dimenticato da Dio e dagli uomini. L’inaugurazione del supermercato, con la sala polivalente comunale, e l’apertura delle prime attività commerciali, a Torre ha portato servizi necessari. Negli anni avevamo chiesto che qui fosse aperto anche un ufficio postale, purtroppo senza successo. Adesso, con questa notizia, facciamo cento passi indietro».

Elvira Scigliano

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