Chiusa indagine sui raid Accusati i fratelli Youini per una ventina di furti

Selvazzano. Per l’accusa sono dei ladri di professione, una ventina i colpi commessi in un anno. Il pubblico ministero Sergio Dini ha notificato la fine delle indagini preliminari a Mohamed Youini, tunisino di 35 anni (attualmente ai domiciliari), a suo fratello, Adel Youini, tunisino, 37 anni, (attualmente detenuto per questi fatti al Due Palazzi) e ad Alessandra Patella (moglie di Adel), 37 anni, tutti residenti a Selvazzano nella stessa casa. Ai due tunisini sono contestati diversi colpi: il 30 dicembre 2018, di notte, entravano, forzando la porta alla coop sociale “Iride” rubando il bancomat; la stessa notte entravano nel ristorante “La vecchia Bottega” di Selvazzano, rubando 200 euro e rubando tre bottiglie di vino Primitivo di Manduria, dopo aver forzato la porta; il 10 gennaio 2019, durante una perquisizione in casa è stata trovato una carta d’identità, rubata in bianco, in occasione del furto commesso il 6 ottobre del 2008 all’istituto di Vigilanza Securpol Venezia; il 13 dicembre 2018 è stata la volta dell’esercizio “Bella Istanbul” dove sono riusciti a rubare 100 euro e due cellulari Samsung; l’11 novembre colpo da “il Vinattiere” da dove sono spariti 10 assegni della Banca Friuladria; il 24 gennaio ai due viene contestata una rapina aggravata in concorso. Adel si era impossessato di 10 confezioni di shampoo al supermercato Aliper, lui e il fratello per garantirsi l’impunità, minacciavano con una bottiglia un ispettore di polizia, che era intervenuto, seppur libero dal servizio per bloccarli.

bancomat spremuto

L’unica contestazione che la procura muove ad Alessandra Patella, assieme ad Adel Jouni viene commessa il 12, 13 e 14 2017: lei e Adel utilizzavano in più occasioni, senza esserne titolari, la tessera bancomat precedentemente sottratta alla coop sociale “L’Iride”, riuscendo ad effettuare prelievi per 4.500 euro, in sportelli di Padova e provincia. —

C.BEL.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova