Cinquantenne travolto in bici, oltre 2 milioni di risarcimento

CASALSERUGO. Risarcimento milionario per un ciclista rimasto ferito in modo gravissimo e permanente dopo l’incidente che gli è accaduto il 27 dicembre 2012 verso le 18 a Casalserugo. È successo all’incrocio tra la strada principale, via San Martino con via Ca’ di Bosco. Lui, Luigi B. 50 anni di Casalserugo, stava rientrando a casa quando è stato investito dall’Audi condotta da un settantenne, pure lui residente in paese. L’automobile stava svoltando a sinistra in via Ca’ di Bosco e ha travolto il ciclista: i rilievi furono fatti dai carabinieri che stabilirono che l’intera colpa era attribuibile all’automobilista. Lo scontro era stato violentissimo e il povero ciclista è sopravvissuto solo per miracolo, riportando però ferite gravissime soprattutto cerebrali, tanto che, dopo mesi e mesi di convalescenza, è da tempo ricoverato in via permanente nella struttura Opera della Provvidenza di Sant’Antonio di Rubano in uno stato semi vegetativo, con un’invalidità accertata del 90 per cento. Sono passati quasi sette anni e il suo quadro clinico è stabile e non prevede mutamenti se non la morte.
MAXI RISARCIMENTO
Nel processo civile si è arrivati alla sentenza che ha stabilito un risarcimento record per casi simili. Una decisione che non potrà non fare giurisprudenza in casi analoghi. Il giudice ha stabilito che in casi così gravi, “vittime” devono considerarsi anche i familiari e non solo il ciclista investito, liquidando dunque in favore di moglie, figlio e madre del ciclista il massimo di quanto previsto dalla legge. Oltre due milioni di euro la condanna nei confronti della compagnia assicurativa che ha deciso di non appellare la sentenza divenuta ormai definitiva. La vita del cinquantenne è di fatto terminata quel tragico 27 dicembre 2012 e neppure i medici sono in grado di dire se si renda conto di ciò che gli è accaduto e della sua situazione. I sanitari, nonostante il suo stato semi vegetativo, assicurano che il paziente è forte e che potrebbe vivere in questa situazione per decine di anni.
«CONSIDERATO MORTO»
Nella causa civile la famiglia era assistita dall’avvocato Nathalie Tomaselli. «La decisione del tribunale di Padova ha riconosciuto come l’azzeramento di ogni possibilità relazionale con il proprio congiunto possa essere assimilato alla perdita totale del rapporto derivante dalla morte» sottolinea il legale «Si tratta di una decisione molto significativa nel panorama dei danni da sinistri stradali. Un ottimo risultato sotto il profilo giudiziario anche se nessun risarcimento potrà mai restituire a questa famiglia ciò che aveva prima».
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