«Da marzo è finito tutto ora devo chiudere Pagherò le imposte a rate»

La situazione è veramente drammatica per Arrigo Spadoni, idraulico, che già a settembre dello scorso anno aveva dovuto rallentare un po’ l’attività lavorativa per tante ragioni, anche di salute. E le ultime scadenze fiscali sono state il colpo definitivo che l’ha convinto a chiudere la partita Iva entro dicembre. Gli anni iniziano ad essere tanti e a fine mese arriva anche una piccola pensione, ma il signor Spadoni era sempre andato avanti con la sua attività di idraulico e “tuttofare” continuando a fare tutto quel che può. Gli ultimi mesi, però, sono stati una tragedia. «Un disastro», continua a ripetere senza trovare altre parole. «Se prima avevo rallentato l’attività, da marzo in poi la mia situazione è diventata davvero grave. Per me non c’è niente, nessun lavoro, nessuno mi chiama più e non so perché. Anche durante i mesi del lockdown io avrei potuto lavorare, ma il telefono non squillava più. Per fortuna ho i miei figli che mi aiutano un pochino, loro ormai sono grandi e lavorano nel settore economico, tutt’altro mondo. Ma dipendere da qualcuno è terribile». Nonostante Arrigo Spadoni sia in pensione, poi, le tasse da pagare arrivano comunque e non certo con più clemenza. «Le ho dovute rateizzare», spiega, «e ho scadenze per tutti i prossimi mesi». A poco sarebbe servito poter rimandare i termini di pagamento di un paio di mesi, perché i soldi non ci sono ora e, se la situazione non si sblocca, non arriveranno nemmeno in futuro. Tanto che ormai Spadoni vede solo nero: «Non nascondo che sono disperato», ammette, «ho ancora la partita Iva aperta ma la mia attività è finita. A dicembre chiudo tutto perché inutile andare avanti, ma non so cosa fare». Nel tremore della voce c’è tutta la disperazione di un uomo che, dopo tanti anni di onorato servizio, si vede sull'orlo del fallimento. E non sa perché. —



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