Degrado e rifiuti, una discarica in stazione a Padova

PADOVa. Valanghe di rifiuti proprio davanti all’ingresso ovest della stazione ferroviaria, da sempre il biglietto da visita della città. Da alcuni giorni, in coincidenza con l’arrivo del torrido Caronte, sotto i portici della stazione, sul versante che porta al cavalcavia Borgomagno, si stanno accumulando montagne di rifiuti, depositati sul posto dai soliti balordi e sfaccendati che bivaccano da anni nell’area meta della fermata del tram.
La nuova discarica a cielo aperto si è formata appena dopo la rete di recinzione del cantiere del lotto S3 per la realizzazione del nuovo piazzale, i cui lavori dovrebbero durare ancora un mese. Un territorio “protetto” che, di giorno, non viene pulito dagli addetti della stazione perché, in quel punto, la competenza non è dei lavoratori interni della Cooperativa Bagagli. Lavoratoriche fanno riferimento alla società Centostazioni.
Non è certo un “bel vedere” per le migliaia di passanti che vanno e vengono dall’atrio centrale, dalle biglietterie, dal punto vendita Despar e anche dal sottopassaggio che conduce all’Arcella. Centinaia di bottiglie, sia di birra che di superalcolici, vuote; cartoni di Tavernello scolati a garganella dagli ubriaconi del posto, che ormai nessuno si preoccupa di allontanare; decine di sacchetti pieni di resti alimentari che gli spazzini di AcegasAps non portano via perché davanti c’è la rete di recinzione del cantiere. Insomma, è davvero uno spettacolo desolante che va oltre i limiti: un brutto biglietto da visita per la stazione di Padova Centrale che, minimo da vent’anni a questa parte, è considerata da chi usa spesso il treno per spostarsi nelle varie città della penisola come la più brutta di tutte, specialmente per quanto riguarda l’accesso nella parte posteriore affacciato su via Avanzo.
«Eppure ci vorrebbe poco per tenerla sempre pulita ed organizzata meglio» sottolinea Mario Cavaliere, titolare della Bottega del Caffè Dersut all’angolo di corso del Popolo. «La multietnicità che ormai caratterizza anche la nostra comunità potrebbe essere anche un valore, ma è chiaro che la nuova e costante ondata dell’immigrazione ci sta creando tanti problemi perché non c’è più lavoro per nessuno.
E allora, va gestita e governata meglio sia a livello nazionale che locale. Speriamo solo che, quando saranno terminati i lavori di rifacimento dell’intero piazzale, per tutta la zona della stazione ricominci una vita nuova».
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