Depressione post parto per il 20% delle mamme

Ogni giorno, in Azienda Ospedaliera, vengono alla luce nove bebè. Un momento atteso come la nascita di un figlio, però, per tante madri rischia di trasformarsi in un incubo. La sensazione di felicità scompare, lasciando spazio ai pensieri più cupi. È ciò che accade quando si va incontro alla cosiddetta “depressione post parto” un disturbo che colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 10 al 20% delle neomamme. Si stima che a Padova ogni anno almeno 600 donne ne soffrano. La depressione puerperale rappresenta un problema di notevole impatto perché quando la mente non è lucida e non si riceve adeguato supporto psicologico, possono verificarsi eventi tragici. Se ne occupa da anni la dottoressa Elena Rossi, della Clinica psichiatrica III dell’Azienda Ospedaliera. Lo scorso anno ha condotto un’indagine su 74 gestanti: 14 donne avevano ricevuto una diagnosi psichiatrica pregressa o attuale, mentre le altre 60 non avevano mai espresso problematiche inerenti alla sfera psichica. «Le pazienti con situazioni psicopatologiche alle spalle manifestano più spesso comportamenti poco sani per la propria salute e quella del feto, in gravidanza i campanelli d’allarme sono uno scarso aumento di peso, abuso di alcol e sigarette», dichiara la dottoressa Rossi, «In generale però la gravidanza può generare stress e stati d’ansia anche nelle donne che nel corso della vita non avevano mai manifestato particolari disagi. I disturbi dell’umore in gravidanza sono sintomi ancora troppo spesso sottovalutati dalla medicina e dall’opinione pubblica. E’ pertanto fondamentale che chi assiste le aspiranti mamme sia informato sul tema. Per questo lancio un appello: creare un team multi-specialistico dedicato, che connetta in rete i servizi socio-sanitari finalizzati alla promozione della salute della famiglia». (e.f.)
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