Ecco tutti i Comuni del Padovano che dicono no ai botti di Capodanno
Sempre più amministrazioni mettono al bando i fuochi d’artificio: ordinanze ad hoc per il periodo delle feste

Micce spente in molti comuni del Padovano: insomma, sempre più comuni mettono alla porta i tradizionali botti per la notte di Capodanno. Mentre in alcuni casi le giunte li vietano tutto l’anno, altre – e sempre di più – firmano ordinanze ad hoc per il periodo delle feste. Tante località della provincia restano ancora una zona franca, con alcuni paesi che si limitano a richiamare al senso civico e al rispetto di ambiente e sicurezza, senza però passare per vere e proprie sanzioni.
Si preannuncia così un Capodanno, se non del tutto silenzioso, sicuramente più tranquillo. A partire da Padova, che quest’anno ha ufficialmente dello «no» agli spettacoli pirotecnici. Ma sono diversi i comuni che – già da anni, a dire il vero – adottano nome più restrittive per la notte di San Silvestro.
Ad Abano Terme vige invece il regolamento di polizia urbana che vieta categoricamente l’esplosione di botti e fuochi artificiali rumorosi, invitando a utilizzare articoli ad effetto luminoso. Il Comune ha anche lanciato una campagna informativa sui canali ufficiali per ribadire la necessità di rispettare queste norme, con particolare attenzione alla tutela degli animali domestici.
Divieto in vigore anche a Cadoneghe, dove oltre a ribadire l’importanza del rispetto delle regole, ogni anno il Comune si impegna a rinnovare le avvertenze sui pericoli dell’uso di petardi e botti. Specialmente per i bambini.
Qui la novità. Perché quest’anno sale il numero di località che mettono la sordina alla notte di San Silvestro. Quest’anno si è aggiunto anche il Comune di Codevigo, con apposita ordinanza del sindaco Ettore Lazzaro, e un divieto all’uso di fuochi d’artificio dalle 18 del 31 dicembre alle 14 del Primo gennaio, «con sanzioni da 25 a 500 euro per chi trasgredisce».
Riverbera sulla stessa melodia l’ordinanza di Veggiano, firmata dal sindaco Nicola Zordan, che ha posto il divieto di «accendere, lanciare e sparare fuochi d’artificio», tollerando i «botti più lievi» reperibili in tabaccheria.
Altri comuni adottano ordinanze con valenza temporanea, e adottate di anno in anno. A partire dal Comune di Selvazzano, che con una delibera del 23 dicembre ha ufficialmente vietato l’utilizzo di «materiali esplodenti, fuochi d’artificio ed oggetti similari, che possano provocare disturbo da rumore e molestia a soggetti deboli, animali domestici e non», in vigore già da lunedì scorso, e fino al 6 gennaio.
Una norma – si legge del documento a cura del settore Ambiente, con la firma del sindaco Claudio Piron – ai fini «della tutela della salute pubblica, intesa come integrità psicofisica dei soggetti deboli» e per la «riduzione dell’inquinamento atmosferico e dei livelli di Pm10».
Un divieto temporaneo firmato quest’anno anche a Este, come già avvenuto gli anni scorsi: niente botti dalle 8 di oggi – 31 dicembre – fino alle 6 di domani. E tra i più grandi comuni della provincia non si può non citare anche quello di Vigonza: stop ai materiali pirotecnici da ieri e fino al 7 gennaio. Anche in questo caso le multe vanno fino a un massimo di 500 euro.
Vibrano sulla stessa lunghezza d’onda, seppur senza formalizzare i bandi ai botti, diverse località. Si tratta in questi casi di campagne alla sensibilizzazione a un uso responsabile dei materiali esplosivi. Ne sono degli esempi il Comune di Rubano, che già dal 2024 ha lanciato la campagna “Butta i botti” con l’obiettivo di disincentivare l’uso di fuochi d’artificio. Seguono Piove di Sacco, Campodarsego, Ponte San Nicolò, Trebaseleghe, Camposampiero (e i Comuni della Federazione), Pozzonovo, oltre a Piazzola sul Brenta, Villafranca Padovana e San Giorgio delle Pertiche.
A Saonara anche quest’anno il Comune ha diramato un appello a non usare i botti: «Come Sindaco di Saonara, sento il dovere di rivolgere un appello al senso civico di ciascuno di noi: festeggiamo, sì, ma senza eccessi e senza fare del male a nessuno», scrive la sindaca, Michela Lazzaro. Allineata anche l’amministrazione di Conselve, che ha lanciato un decalogo per l’uso in sicurezza di fuochi d’artificio, «al fine di evitare danni e tutelare la salute di persone e animali».
Appelli simili arrivano anche da associazioni animaliste e canili del territorio, che richiamano al buonsenso della cittadinanza: «Ricordiamo che l’uso di petardi e fuochi d’artificio non rappresenta solo un grave problema per gli animali domestici e selvatici, che vivono momenti di forte stress e paura, ma costituisce anche un rischio concreto per molte persone: anziani, bambini, persone nello spettro autistico o con fragilità sensoriali», ricorda l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) di Padova.
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