Vandalizzato il murale per Matteotti, l’Anpi: «Attacco all’antifascismo»
L’opera è stata inaugurata a luglio a Ponte San Nicolò. Coperta con lo spray una parola, oltraggio alla memoria del parlamentare assassinato nel 1924. L’associazione dei partigiani: «Si colpisce il cuore della memoria democratica»

La scorsa notte è stato vandalizzato il murale dedicato a Giacomo Matteotti, inaugurato il 26 luglio in via Marconi a Roncaglia, in corrispondenza del parco Le Gemme. Dall’opera, realizzata dall’artista Manolita Grizato per celebrare la figura del parlamentare socialista, è stata cancellata e coperta con dello spray la parola “antifascista”.
L’episodio ha suscitato immediate reazioni da parte della sezione locale dell’Anpi, che esclude si tratti di una semplice bravata. Maria Cozzolino, presidente della sezione locale dell’Anpi che gli anni scorsi ha raccolto l’eredità del primo presidente di sezione Massimo Michielotto, sottolinea come la cancellazione della parola antifascista accanto al nome di Matteotti abbia un preciso significato politico e culturale: «Significa colpire il cuore della nostra memoria democratica. Matteotti fu assassinato dal fascismo proprio per il suo coraggio, per la sua denuncia, per la sua irriducibile opposizione a un regime violento e liberticida. Togliere quella parola è un tentativo di riscrivere la storia, di svuotarla del suo significato più autentico».
E ancora: «Questo episodio si inserisce in un clima preoccupante che stiamo vivendo in Italia. Un clima in cui l’antifascismo viene sempre più spesso messo in discussione, ridotto a opinione, quando invece è il fondamento della nostra Costituzione e della nostra convivenza civile. Un clima in cui simboli, parole e luoghi della memoria diventano bersagli. Di fronte a quanto accaduto, non possiamo tacere. Difendere quel murale significa difendere la libertà, la democrazia, la dignità della storia italiana. Significa ribadire che l’antifascismo non è un optional, ma un valore condiviso e irrinunciabile».
L’attenzione è ora rivolta al ripristino completo del murale e all’individuazione dei responsabili, per i quali sono state già informate le forze dell’ordine.
«Un fatto grave non solo nell’aspetto del vandalismo contro il patrimonio pubblico», aggiunge il sindaco Gabriele De Boni, presente a luglio all’inaugurazione del murale «ma anche per il significato che porta con sé. Spero sia stata una bravata “ignorante” e senza reale fine politico».
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