Droga per le discoteche, sequestrate 25 mila dosi a Padova

PADOVA. L’operazione della Squadra Mobile del febbraio scorso tolse dal mercato padovano e non solo un fiume di droga, soprattutto sintetica destinata anche all’uso nelle discoteche. Addirittura 25 mila dosi di Gbl o droga dello stupro. Si mescola ai drink, l’unità di misura generalmente è il tappo della bottiglietta di plastica. È incolore e insapore, annienta i freni inibitori, provoca totale amnesia. Ora il pubblico ministero Bendetto Roberti ha chiuso il cerchio e ha chiesto il rinvio a giudizio per 5 persone, accusate a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti.
Si tratta di un veneziano, residente a Mirano, Giovanni Genovese, 54 anni, un tunisino di 24, Hamza Ben Daadouuch, due marocchini, Harj Karim di 36 e Ahmed Regragui di 52, oltre ad uno spagnolo irreperibile, Juan Josè Arnela Guadix di 29. Proprio per quest’ultimo la procura padovana ha emesso un mandato di cattura internazionale, visto che lo straniero dovrebbe trovarsi all’estero. Sono per lui le accuse più pesanti: avrebbe importato dalla Spagna 12 litri e mezzo di Gamma Butyrolactone, detta per l’appunto Gbl o droga dello stupro nascosta all’interno di apparenti bottiglie di vino pregiato in valige fatte arrivare all’aeroporto di Bergamo. Inoltre gli viene contestato il possesso di altre droghe sintetiche, Ketamina, Mefedrone e ecstasy. Oltre a cocaina e marijuana. Un’attività in concorso con Giovanni Genovese (lo contattava e risultava l’acquirente bazzicando spesso nel Padovano). A quest’ultimo, oltre alle accuse appena riportate viene contestato l’acquisto di cocaina che poi cedeva ad altri, anche nel Milanese.
Cessioni multiple di droga, cocaina ed eroina sono contestate anche a Ben Daadouch e Karim. A Regragiu invece si contesta la detenzione di cocaina e hashish (tra cui 999 grammi con il logo Kld). L’indagine della polizia era partita dopo il ricovero in ospedale di una studentessa vicentina. La ragazza si era sentita male durante una festa e gli amici che decisero di portarla al pronto soccorso. Non rispondeva agli stimoli, non riusciva a svegliarsi, era quasi catatonica. I medici trovarono nel suo sangue tracce di una droga micidiale: la Gbl. Gli agenti controllarono i nominativi di decine di persone, tutta gente dell’ambiente delle discoteche.
Alla fine sono arrivati a Luca Sant’Angelo, 22 anni, di Milano, studente universitario e ballerino nei locali di tendenza. L’hanno atteso all'aeroporto Orio al Serio al rientro da un viaggio in Olanda e trovandolo in possesso di 12,5 litri di droga, 30 mila dosi, 350 mila euro di valore commerciale. Ma il vero organizzatore dell’intero traffico era Juan Josè Arnela Guadix, dj e pusher di molti transessuali.
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