Due anni e sette milioni per la bonifica, poi al Pp1 sorgerà la «torre duale»

Il 18 dicembre al Pedrocchi viene presentato alla città il progetto firmato dall'architetto Podrecca
PADOVA. Due torri di appartamenti chiuse in un avveniristico «abbraccio», che segnerà il punto più alto della città. Sotto, un'area la cui bonifica durerà due anni e costerà al Comune una cifra vicina ai 7 milioni di euro. I lavori per la «pulizia» del sottosuolo sono già partiti, a mesi comincerà anche il cantiere per la costruzione nell'«area PP1», attorno a via Valeri, che cambierà il profilo della città.


Si toccano i 108 metri.
Il progetto definitivo verrà illustrato alla cittadinanza il 18 dicembre, al Caffè Pedrocchi. Ma le due torri che le sei società immobiliari coinvolte nell'iniziativa lasceranno di sicuro il segno. Il colore dominante è il blu, il materiale è il vetro: «I due complessi formeranno un corpo unico», spiega il presidente dell'Ance Tiziano Nicolini, uno dei costruttori. La torre principale sarà di 30 piani, e arriverà ai 108 metri d'altezza. A fianco si appoggerà la seconda, 22 piani per 80 metri. Le vetrate saranno ricoperte, su due lati, da pannelli fotovoltaici: tutta la zona che va dalla stazione a piazzale Boschetti sarà dominata dalla costruzione. Che vedrà al suo interno anche un giardino di 7 mila metri quadri e una piazza.


Appartamenti di lusso
. Nel complesso troveranno spazio almeno un centinaio di abitazioni: più si sale con i piani, più saranno grandi. Difficile stabilire un prezzo ora, ma il mercato immobiliare suggerisce come un metro quadro, in appartamenti nuovi, possa costare anche 7 mila euro. I tempi li dà Nicolini: «Due anni per la bonifica, che però procederà a stralci. Già dopo il primo, fra qualche mese, arriverà il cantiere: per la costruzione ce ne vorranno almeno altri tre». L'area compresa fra via Valeri e via Trieste è stata ceduta alla «progetto PP1 spa» per 30 milioni, 101 mila euro e 7 centesimi.


Palazzo Moroni dovrà però sottrarre la somma spesa per la bonifica dell'area dell'«ex gasometro» comunale, fortemente inquinata: 7 milioni di euro per portare via i resti di solventi chimici, un lavoro che farà la Nest Ambiente, società controllata completamente dal gruppo ApsAcegas. A realizzare il progetto dell'architetto Boris Podrecca un consorzio di costruttori: capofila la Cecar Spa di Giancarlo Pavin, poi l'azienda di Nicolini e l'Edilbasso. A firmare il contratto con il Comune, lo scorso anno, anche la Costruzioni Tiemme spa, la Belvedere e la Tre Fin.

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