È giallo sui posti di Psichiatria «Il servizio rimanga all’Usl 6»

Un giallo sulle schede ospedaliere approvate dalla Regione Veneto che - a procedura già chiusa - hanno tagliato i posti letto per la Psichiatria destinati all’ospedale Sant’Antonio: a sollevarlo è il consigliere regionale Claudio Sinigaglia che, ancora una volta e quasi ormai allo scadere del tempo utile, torna a chiedere al governatore Luca Zaia di fare retromarcia sulla cessione dell’ospedale dall’Usl 6 Euganea all’Azienda ospedaliera universitaria. Cessione che, come concordato fra i direttori generali Domenico Scibetta e Luciano Flor, dovrà essere formalizzata il 31 dicembre affinché il Sant’Antonio cambi ufficialmente casacca dal primo gennaio 2020.
le schede
In commissione avevamo approvato una cosa ben diversa da quanto riportato nella delibera di giunta» rileva Sinigaglia, «difficile pensare a un errore, del resto fin qui mai corretto, e in ogni caso chiediamo a Zaia di ripristinare le schede licenziate dalla Commissione Sanità e stoppare il trasferimento del Sant’Antonio all’Azienda ospedaliera». Sulla questione il consigliere dem annuncia una nuova interrogazione.
il giallo
«È un caso al limite dell’incredibile» insiste Sinigaglia, «dopo l’istruttoria sulle schede ospedaliere, lo scorso 30 aprile, la Commissione Sanità ha approvato il piano in cui la scheda del Sant’Antonio viene definita “transitoria”. Era stabilito, scritto nero su bianco, che i posti letto di Psichiatria fossero 47, di cui 15 per l’Azienda ospedaliera e 32 per l’ospedale, con la dicitura “a gestione dell’Usl 6 Euganea”. Il 14 maggio» continua il consigliere, «la Giunta approva le schede ed ecco la sorpresa: sono tagliati 12 posti letto al Sant’Antonio, da 32 ridotti a 20 e viene eliminata la gestione in capo all’Usl. Il tutto senza motivazione. Come mai?» chiede Sinigaglia, «chi è intervenuto e perché?».
no alla cessione
Quanto successo con le schede è solo un motivo in più per il consigliere regionale, per bloccare la cessione dell’ospedale: «Questa modifica che nessuno ha spiegato, mette in discussione il trasferimento del Sant’Antonio perché i contenuti sono diversi, è un pasticcio. È l’Usl Euganea a dover gestire i posti letto di Psichiatria del Sant’Antonio: è una cosa logica, poiché è l’Usl ad avere il rapporto con il territorio e per la necessaria continuità assistenziale riabilitativa delle persone con problemi legati alla salute mentale. Chi ha deciso di sottrarre all’Usl questa competenza e perché? Qualcuno dovrebbe rispondere». Per Sinigaglia quella della Psichiatria è una questione che va chiarita prima che sia formalizzata la cessione. Da qui la richiesta di stop: «È una cosa davvero assurda» rimarca, «vorremmo fosse un errore, ma temiamo non sia così. Da qui rinviamo la richiesta alla Giunta di ripristinare le schede così com’erano state approvate nella seduta della Commissione Sanità e, di conseguenza, va interrotto il trasferimento dell’ospedale Sant’Antonio all’Azienda ospedaliera». Una richiesta che viene ribadita ormai da mesi, anche dal comitato Sos Sant’Antonio e da buona parte delle rappresentanze sindacali, Anaao in testa. Ma non sembra esserci alcuna intenzione di ripensare l’operazione. —
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