Ecco la banda dei Rolex così colpisce in città

Da Napoli a Padova per derubare gli appassionati dei preziosissimi orologi Rolex. Da Napoli a Padova per fermare i banditi che imperversano nella nostra città. Destini incrociati quelli di Raffaele Pezzella, 36 anni, napoletano e Marco Calì, anch’egli partenopeo e capo della squadra mobile padovana. Già indagato tre anni fa nell’ambito dell’inchiesta che sgominò un’intera organizzazione, Pezzella è tornato a Padova pensando di rimettere in piedi il business degli orologi rubati. Gli è andata male.
Gli investigatori della squadra mobile di Marco Calì, grazie anche alle telecamere di videosorveglianza del Comune, sono riusciti a individuarlo e arrestarlo in quanto membro della banda che ha seminato il panico in città. Tre colpi due settimane fa, tre colpi anche martedì mattina: sei orologi in tutto, sessantamila euro di bottino totale. Ma dopo aver rapinato imprenditori, anziane e procuratori sportivi i tre banditi in trasferta a Padova hanno lasciato qualche traccia. Che non è sfuggita ai poliziotti.
Dopo le prime tre rapine gli uomini di Calì sono riusciti infatti a individuare i quadranti della città in cui la banda di trasfertisti era solita colpire a Padova: Stanga, via Facciolati e via Sorio. Per dare il via alle ricerche i poliziotti sono partiti da un principio molto semplice: non essendo padovani non conoscono bene la città, motivo per cui scelgono di colpire sempre in zone molto ben collegate con grosse arterie stradali. Tutto vero.
Due motorini “puliti”, un furgone preso a noleggio pronto a caricarli e un’auto parcheggiata con cui scappare: la tecnica era semplice ma molto efficace. I giorni scelti per colpire sempre gli stessi: martedì o mercoledì.
Martedì mattina dopo il primo colpo in riviera Mussato alle 10.45 i poliziotti della Mobile si sono messi subito in movimento coprendo tutte e tre le zone individuate due settimane prima. In via Libia, laterale di via Sorio, hanno notato un furgone parcheggiato: l’intuizione, il controllo, la perquisizione, i due scooter parcheggiati nel cassone con i motori ancora caldi. Bingo.
Al volante dell’autocarro c’era Raffaele Pezzella, napoletano del quartiere Sanità. È stato arrestato con l’accusa di rapina in concorso con altre due persone. E l’indagine non è ancora conclusa perché i poliziotti della questura di Padova stanno cercando di dare un nome e un cognome ai due complici che si trovavano alla guida dell’Honda Sh grigio e della Vespa nera immortalati dalle telecamere di sorveglianza.
«Non posso non complimentarmi pubblicamente con i miei uomini» ha detto il vice questore aggiunto Marco Calì. «Hanno completato una indagine molto difficile dimostrando una grande conoscenza della città e del fenomeno criminale. Molto importanti sono state anche le telecamere».
@enricoferro1
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