Facco, nuova sede green da 15 milioni
A Campo San Martino un’oasi con giardino e palestra. Già previste 60 assunzioni, venerdì 8 settembre l’inaugurazione con Alajmo

MARIAN - FOTO PIRAN - CAMPO SAN MARTINO - DITTA FACCO
Pensare che sarebbero “bastate” alcune centinaia di migliaia di euro per bonificare l’intero sito, dopo l’incendio divampato al piano terra dello stabilimento Facco il 2 gennaio 2016: 2.500 metri quadri bruciati in un corto circuito elettrico. Invece, quel fuoco che tutto poteva distruggere (anche la voglia di fare impresa) ha acceso la scintilla in Massimo Finco. Così, terminati i lavori di risanamento del sito, l’imprenditore ha deciso di rilanciare e riedificare: 15 milioni di investimento e 3 mila nuovi metri quadri con palestra, giardino, area salotto, libreria e cucina per il benessere di 150 dipendenti.
La nuova sede della Facco, a Campo San Martino, sarà inaugurata domani alla presenza di 600 addetti, clienti e stakeholder. Tutta finanza del portafoglio Finco, nessun indebitamento né rimborso assicurativo:
«schei mii»
sottolinea il presidente seduto alla sua nuova scrivania. Sul tavolo una lampada di vetro a forma di uovo di gallina, simbolo di un business che oggi festeggia 60 anni di storia e punta, nel 2020, a 300 milioni di fatturato. Oggi i ricavi segnano a bilancio 200 milioni, 95% la quota di export. L’occupazione globale è di 900 addetti. Ma sono previste 60 assunzioni entro il 2018: periti, progettisti e ingegneri. «Profili non facili da reperire» dice Finco che lancia oggi un «progetto Giovani» in partnership con le università per assumere nuove leve da portare in giro per il “suo” mondo: dal Brasile al Giappone.
Facco nasce a metà degli anni ’50 per intuizione di Luigi Finco, figlio di Ampelio, a fianco del socio Eugenio Facco che al tempo aggiustava le pentole in paese. In un capannone a Piazzola sul Brenta si iniziò così a produrre gabbie di ferro per galline. Il boom economico decreta il successo dell’azienda che pian piano conquista Francia, Olanda, Paesi Arabi, Usa e Giappone con un servizio chiavi in mano e sempre più competenze sul comportamento e il benessere degli animali. Nel 2008 l’attenzione all’intera filiera, dal mangime all’uovo (settimana scorsa Finco era a colloquio con i manager McDonald’s per la fattura dell’egg burger) diventa il driver dell’innovazione e di strutture sempre più 4.0. L’ultimo brevetto è la prima scatola nera per il monitoraggio a distanza degli impianti, nata in seno alla Fed, la divisione aziendale composta da veterinari, ingegneri e programmatori che sviluppano nuovi software e applicativi.
«Il futuro è la connessione» conferma Finco. La “testa pensante” aziendale, sta proprio nel nuovo headquarter: la produzione, tranne una piccola parte concentrata in 10 mila nuovi metri quadri a 2 km dalla sede, è interamente delegata in fornitura a 30 società controllate o compartecipate, per 500 addetti. Poi c’è la sede brasiliana e un magazzino Usa. «Facco ha investito in ricerca e sviluppo, nel 2016, circa 4 milioni e mediamente nell’ultimo triennio ha destinato in ricerca il 3% del fatturato» precisa il presidente. L’espansione internazionale? Potrebbe portare a nuovi progetti di aggregazione, soprattutto nel mercato asiatico, fa sapere l’azienda. Per ora, Finco si definisce «elettrico» e, grazie all’amicizia con l’architetto Flavio Albanese, pronto a dare lavoro, in una sede luminosa ed eco-sostenibile (tra cogenerazione e fotovoltaico) ai giovani che «abbiano voglia di girare il mondo». «Questa è la mia nuova nave – dice Finco - come Marco Polo siamo dei viaggiatori, come Galileo Galilei scopriamo e inventiamo, come sant’Antonio siamo fedeli e dediti alla nostra causa con la mente aperta al dialogo». All’inaugurazione, domani, lo chef d’eccezione sarà Alajmo. Il discorso del presidente si terrà nel palco allestito proprio lì, dove, il 2 gennaio originò l’incendio.
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