Fondazione Celeghin Un concerto solidale con Griminelli

Sarà il flautista Andrea Griminelli a rappresentare l’esordio in pubblico della Fondazione a sostegno della ricerca delle malattie oncologiche, «Giovanni Celeghin».
Venerdì prossimo alle 21, all’auditorium Pollini in via Cassan, l’artista romagnolo si esibirà con l’Orchestra di Padova e del Veneto in un concerto dal titolo “Opera e Cinema”, durante il quale suonerà arie classiche, Mozart e Vivaldi, toccando anche le note del grande cinema italiano, da Nino Rota ad Ennio Morricone.
Griminelli sarà ospite della Fondazione e l’intero incasso della serata (contributo d’ingresso di 25 euro) sarà devoluto alla onlus che prende il nome da Giovanni Celeghin, imprenditore padovano scomparso tre anni fa a causa di un tumore al cervello, che lo ha portato via ai sui affetti in soli dieci mesi.
Dopo la morte dell’imprenditore, fondatore della catena di negozi Cad, i suoi due figli Fabio e Annalisa hanno deciso di realizzare una Onlus che sostenesse la ricerca, attraverso il finanziamento di progetti specifici, che ha avuto vita nel 2012. «Abbiamo voluto dare un senso alla malattia di mio padre e alla sofferenza che abbiamo vissuto», ha dichiarato la figlia Annalisa, presidente della Fondazione, «Lui era un uomo che credeva molto nella beneficienza e nella ricerca, che spesso sosteneva senza dirlo a nessuno». Giovanni Celeghin è nato a Padova nel 1943 e, sulle orme del padre Giuseppe, produttore di perborato e saponina nel primo Dopoguerra, fonda nel 1974 la catena di negozi Cad, specializzata nell’igiene della casa e della persona. Alle fine degli anni Ottanta tocca a “BeautyStar”, catena di profumerie selettive. Da grande amante degli animali qual era, nel 2000 da vita a “Isola dei Tesori”, la più importante catena pet d’Italia. È stato uno dei principali attori nel mondo della distribuzione organizzata italiana, dando vita al gruppo “Dmo spa” e garantendo lavoro a circa 1.400 persone. Oltre al lavoro che assorbiva la maggior parte del suo tempo, Celeghin amava passare il suo tempo libero sui pedali. «In tutto quello che ha fatto ha messo anima e cuore, e l’ha trasmesso a chi ha avuto modo di incontrarlo, di lavorarci, di vivere con lui», ha raccontato la figlia, che adesso gestisce con il fratello Fabio le attività del padre. Nel 2010 Giovanni riceve la brutta notizia: glioblastoma multiforme, un tumore al cervello molto aggressivo. Nonostante tutti i tentativi della famiglia e la sua grande resistenza, dieci mesi dopo, nel gennaio 2011, a 68 anni, Giovanni muore. I figli hanno deciso di proseguire la sua attività etica e morale, oltre che professionale, e hanno fondato la Onlus che porta il suo nome. «Siamo certi che lui ne sarebbe fiero», hanno detto. (l.p.)
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