Forcellini, ladri entrano in casa: gioielliere spara

PADOVA. È stata la vicina di casa a telefornargli: «Elio, due ladri hanno scavalcato la recinzione di casa tua... E sono entrati...». Elio Merotto, settantenne gioielliere padovano, non ci ha pensato un attimo. Ha estratto dal cassetto una delle pistole della sua collezione, regolarmente detenuta, ha invitato la moglie a starsene tranquilla dentro le mura dell’abitazione e a chiamare al telefono il 113, poi è uscito di corsa in giardino prima verso un lato dell’immobile quindi nella parte retrostante. «Li ho visti a due passi dal garage... A meno di 10 metri da me, due ragazzi giovani. Ho incrociato il loro sguardo urlando: “Via da casa mia o vi sparo”. È allora che ho premuto il grilletto per sparare in aria naturalmente... Cinque colpi in tutto». E loro? I due sconosciuti, vent’anni o poco più, forse dell’Est, non hanno avuto la minima esitazione: sono scappati verso il portone davanti alla villetta saltando, come fosse una corsa a ostacoli, l’uno il cancello e l’altro la recizione con l’agilità di due olimpionici.
È accaduto ieri intorno alle 18.30 in via Cavacio 32, una laterale a poche centinaia di metri dalla rotonda nel cuore di Forcellini (dove si trovano la farmacia e il supermercato Alì). È il tardo pomeriggio, Elio Merotto, orefice in pensione, e la consorte abitano nella bella villetta che fa angolo in fondo alla stradina residenziale. Al piano terra c’è ancora il laboratorio orafo quasi del tutto dismesso. Casualmente una vicina nota due ragazzi che lasciano la biciclette sulla strada, scavalcano il recinto dell’abitazione e piombano in giardino. Merotto è avvertito in tempo reale: «Ho sparato cinque colpi prima che si allontanassero» racconta, un po’ teso, «Li ho messi in fuga sparando. Hanno scavalcato il recinto con un salto, facendo di nuovo il giro esterno intorno alla casa per recuperare le biciclette. Uno è scappato tenendo il manubrio per mano con una velocità tale che ha strisciato il muro di una casa vicina».
La bici è stata recuperata sulla ciclabile in via Canestrini. «L’altro è scappato a piedi e ha abbandonato la sua bici» continua Merotto, «Dentro il cestino c’era uno zaino con due bombolette al peperoncino, due paia di occhiali da sole, un profumo, forbici e due pacchetti di sigarette di marchio romeno». La firma dei ladri? È probabile. La bicicletta recuperata da Merotto, con l’accortezza di non danneggiare eventuali impronte, sarà analizzata dalla Scientifica. Poco dopo un passante ha recuperato in zona un girocollo d’oro e un Rolex da 8 mila euro consegnati agli agenti: forse parte di un bottino perso dai banditi impegnati prima in un altro colpo? Merotto confessa di non aver avuto tempo per la paura: «Sedici anni fa ho avuto la visita della banda Maniero... Ho sparato e ferito un bandito, prendendo nello stomaco una pallottola di rimbalzo. Anni dopo un pentito ha parlato e così fui teste al processo contro la banda Maniero nell’aula bunker di Mestre». Ieri un brusco ritorno al passato, stavolta per fortuna senza sangue.
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