«Genitori disinteressati al benessere del minore»

CITTADELLA. «Questo giudice osserva che il benessere del minore avrebbe dovuto essere l’unico interesse dei genitori, al di là dei sentimenti di rivalsa e ripicca, pur comprensibili». Lo scrive il...

CITTADELLA. «Questo giudice osserva che il benessere del minore avrebbe dovuto essere l’unico interesse dei genitori, al di là dei sentimenti di rivalsa e ripicca, pur comprensibili». Lo scrive il giudice del tribunale di Padova, Claudio Marassi, nel dispositivo della sentenza del processo che ha visto assolti la mamma e i nonni materni dopo la denuncia del papà, che li accusava di vessazioni che avrebbero portato suo figlio - il bimbo conteso - a odiare suo papà.

«Non resta quindi che la speranza che in futuro i genitori sappiano, nell’interesse del minore, interagire ragionevolmente tra loro e trovare una soluzione ai problemi in ambito familiare, anche attraverso l’apporto dei servizi sociali incaricati, nell’esclusivo interesse del minore, che certamente non beneficia di una situazione che vede i genitori affrontarsi pressoché quotidianamente nelle aule giudiziarie», scrive ancora il giudice Marassi prima dell’assoluzione dei tre imputati. Il giudice esprime anche dei dubbi sul fatto che il ragazzino (diventato un caso nazionale nel 2012 quando su “Chi l’ha visto?” è stato trasmesso il filmato dove lo si vedeva preso a forza dalla polizia a scuola per essere affidato ad una casa famiglia) sia affetto da Pas, la cosiddetta sindrome di alienazione parentale.

Il giorno della sentenza, il 15 luglio scorso, anche il legale dei tre imputati, l'avvocato Girolamo Andrea Coffari, aveva evidenziato che la sentenza metteva la parola fine alla possibilità che si possa prendere in esame la Pas, «una sindrome che non esiste; la scienza “spazzatura” deve uscire dai tribunali», disse all’epoca.

Dalla sentenza del giudice ora arriva un invito ai genitori a tutelare pure il minore dalle loro troppe denunce incrociate.

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