Giustizia e verità per Diana Canevarolo, la fiaccolata a Vò: marciano in duecento

La 49enne è morta all'ospedale San Bortolo di Vicenza il 6 dicembre scorso, due giorni dopo essere stata trovata agonizzante nel cortile del condominio in cui abitava in via Zara a Torri di Quartesolo 

Gianni Biasetto
La fiaccolata per chiedere verità
La fiaccolata per chiedere verità

Ci sono il fratello Michele, che vive a Campo San Martino, la sorella Catia sposata nel Vicentino, gli zii e tante amiche di Diana Canevarolo, la donna morta a 49 anni per cause ancora tutte da chiarire, alla fiaccolata organizzata nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 18 dicembre, a Vo’, suo paese di origine dove ha vissuto fino a circa vent’anni fa.

Fiaccolata per Diana, morta in circostanze misteriose: "Vogliamo giustizia"

Una passeggiata silenziosa di circa 200 persone, in maggioranza donne, aperta da uno striscione potato dalla sorella e da alcune amiche su cui campeggia la scritta: “Chiediamo giustizia e verità per Diana” e da alcuni grappoli di palloncini rossi. Nel corteo illuminato dalle fiaccole distribuite in piazza Liberazione dalla Protezione civile, c’è anche il sindaco del comune collinare, Mauro Delluniversità, che ha accolto di buon grado la volontà dei fratelli di Diana di supportare la manifestazione, sfalsata di un quarto d’ora rispetto a quella organizzata con lo stesso fine a Torri di Quartesolo, dove Diana viveva con il figlio Nicolò e il compagno Vincenzo Arena.

Hanno poca voglia di parlare i fratelli della donna morta due giorni dopo quella tragica mattina del 4 dicembre scorso dopo aver ricevuto le prime cure dal figlio e dal compagno. Michele, noto ex pistard molto noto nell’ambiente del ciclismo, alla domanda sulle voci di dissapori in famiglia, soprattutto tra lui e la sorella Diana come avrebbe riferito il figlio Nicolò, nega ci fossero litigi di alcun genere.

La fiaccolata per chiedere verità
La fiaccolata per chiedere verità

“Ma quali dissapori, con mia sorella ci sentivamo più volte al giorno. Alla fine della conversazione ci salutavamo con parole affettuose. Non riesco a capire come siano uscite queste notizie di contrasti tra fratelli, forse chi le ha messe in giro non conosceva bene quelli che erano i nostri rapporti. Quel che è certo è che di tratta di omicidio volontario. Per ora non posso dire altro, siamo in attesa dello sviluppo delle indagini”.

La sorella Catia si limita a dire che Diana, nonostante mancasse da Vo’ da vent’anni, aveva mantenuto buoni rapporti con le amiche della giovinezza e che di tanto in tanto andava a trovarle. “La comunità di Vo’ è vicina alla sua concittadina – afferma il sindaco Mauro Delluniversità – speriamo si arrivi presto alla verità su questa morte violenta”. A chiudere il corteo c’era un cartello contro la violenza sulle donne : “Quanta violenza nei confronti delle donne! Basta! Ferire una donna è oltraggiare Dio che da una donna ha preso l’umanità”.

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