Guizza, spariti 50 mila euro nella canonica della parrocchia

Brutta sorpresa per don Giuseppe Galiazzo, arrivato da 15 giorni. Parte del denaro doveva essere destinato ai poveri
FERRO - ESTERNO CHIESA SANTA TERESA
FERRO - ESTERNO CHIESA SANTA TERESA

PADOVA. Sono entrati in patronato dalla finestra e hanno rubato i soldi della cassa peota: circa 50 mila euro. È un maxi-furto a scuotere la pace natalizia nella parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino alla Guizza, soprattutto perché in questi giorni parte del denaro doveva essere utilizzato per una serie di iniziative benefiche. Il parroco, don Giuseppe Galiazzo, è arrivato da appena 15 giorni.

Il raid dei ladri è stato scoperto ieri mattina all’alba e subito ha messo in allarme i tre parroci dell’unità pastorale che riunisce anche la parrocchia dei Santi Angeli Custodi e del Bassanello. I rilievi sono stati affidati dai carabinieri della stazione di Prato della Valle che ora hanno il compito di indagare sul fatto. Chi ha agito è entrato a colpo sicuro in patronato, certo di trovare la somma ingente di denaro.

«C’è molta amarezza per quel che è successo» ammette il parroco, «questo furto mette in ginocchio una istituzione che cerca soltanto di fare del bene. Noi aiutiamo in tutti i modi le persone in difficoltà. C’è il pranzo la seconda domenica del mese, la distribuzione dei vestiti, la consegna degli alimenti. Ho comunicato questo brutto episodio ai fedeli direttamente dal pulpito».

La cassa peota è una associazione organizzata secondo consuetudine e senza fini di lucro per raccogliere il piccolo risparmio spontaneo dei propri associati concedendo modesti prestiti per fini sociali e solidaristici. Dunque chi è entrato in patronato certamente sapeva ciò che trovava.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:chiesa

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova