I ristoratori di Rovigno: «Dove sono finiti i padovani?»

«E dove sono i padovani?». Parla senza peli sulla lingua Nino Faris, ristoratore di origini italiane, titolare del locale Brancin-Da Nino in Piazza Pignaton, il piu antico di Rovigno (Croazia). «Dov'e...

«E dove sono i padovani?». Parla senza peli sulla lingua Nino Faris, ristoratore di origini italiane, titolare del locale Brancin-Da Nino in Piazza Pignaton, il piu antico di Rovigno (Croazia). «Dov'e il giornalista padovano gia in pensione e la famiglia della Guizza che venivano ogni anno? Dove i ragazzi di Altichiero, che venivano nel mio locale ad abbuffarsi di pesce crudo e bevevano damigiane di malvasia?».

Anche l'affittacamere Bosilka Krstin, con casa in Prima Brigata Istriana, che lavora solo con gli italiani, conferma l'analisi. «Sembra finita l'epoca in cui nei ristoranti più popolari della città, ovvero Giannino, Puntulina, Sidro, Bosket, Dva Balladur, Orca, Cisterna, Veli Joce, e Rio Cafe guidato dal popolarissimo Davor, detto Ponce, da giugno a fine agosto si sentiva parlare solo italiano. I veneti non vengono neanche per i weekend lunghi. Si vede che ormai hanno pochi soldi in tasca».

Tra i pochi padovani presenti in questi giorni nella cittadina dove ha comprato casa anche l'ex ministro Giancarlo Galan e dove si fanno vedere, quasi ogni estate, Ennio Doris, Ivo Rossi, Maurizio Saia, Adolfo Urso, Elio Armano ed il chirurgo plastico Carlo Alberto Pallaoro, ci sono anche Alessandro Marini, commercialista di Rubano, l'artigiano Severino Beo, vicepresidente Upa e Roberto Tassinari, imprenditore dell'Arcella. «La crisi che sta vivendo l'Italia qui si nota», sottolinea Tassinari, «Da Padova non vengono piu neanche i soliti abbordatori che vanno in cerca delle bellissime donne del posto nelle spiagge riservate ai nudisti di Valalta, Polaris, Vilas Rubin, Vestar e di Koversada».

Intanto sul molo da dove partono, ogni ora, i battelli per l'Isola Rossa e per le Isole Briuni( l'antica residenza di Josip Broz, detto Tito ), tutto è pronto per l'imminente arrivo di Luna, la stupenda imbarcazione del miliardario russo Abramovich. Il magnate internazionale resta a Rovigno una settimana. Ogni volta che decide di cenare in un locale pubblico, prenota tutti i posti disponibili per lui e per il suo staff e, quindi, il locale resta praticamente chiuso per gli altri. Scontati i menù. Solo scampi istriani ed aragoste in belvedere e tanto, ma tanto champagne.(f.p.)

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