Ibm taglia anche a Padova In arrivo 14 licenziamenti

Si licenzia anche all’Ibm, la seconda azienda tecnologica nel mondo, fondata nel 1911, con sede centrale ad Armonk (Usa) e presente in Italia sin dai tempi del fascismo. In Italia il cui quartiere...
BARSOTTI - PROTESTA IBM
BARSOTTI - PROTESTA IBM

Si licenzia anche all’Ibm, la seconda azienda tecnologica nel mondo, fondata nel 1911, con sede centrale ad Armonk (Usa) e presente in Italia sin dai tempi del fascismo. In Italia il cui quartiere generale è a Segrate, in provincia di Milano, e complessivamente, dopo la pesante ristrutturazione del 2005, le filiali italiane contano circa 6mila dipendenti. Ebbene è di questi giorni la notizia, già comunicata al coordinamento nazionale delle Rsu, che i dirigenti americani hanno deciso di tagliare altri 290 lavoratori, tutti inquadrati nella divisione global technology services. Dalla sede operativa di Padova (200 dipendenti), la principale del Nordest assieme agli altri due punti di riferimento che si trovano a Verona e a Udine, dovrebbero andare via 14 persone, tutti tecnici, sia diplomati che laureati.

Immediata la reazione dei lavoratori. Due giorni fa è stata tenuta una prima assemblea, coordinata da Fim-Cisl e Fiom-Cgil, mentre ieri mattina gli stessi sindacati, assieme alle Rsu, hanno organizzato uno sciopero di quattro ore. Ieri mattina, davanti all’ingresso della sede padovana, in via Masini 8 all’interno della cittadella alla Stanga, in coincidenza della mobilitazione dei lavoratori, il segretario regionale Fim-Cisl, Maurizio Geron (lo stesso che sta coordinando la vertenza Electrolux a Susegana e a Porcia), quello provinciale, Gianni Castellan e il delegato aziendale, Marino Doardi, hanno distribuito ai passanti una valanga di volantini, sui quali sono spiegati i motivi della protesta dei dipendenti.

«Purtroppo i dirigenti americani hanno deciso di restringere ulteriormente la presenza sul mercato internazionale dei loro prodotti» sottolinea Doardi. «Comprendiamo le ragioni economiche e strategiche, però non possiamo accettare tout court il loro piano di licenziare, su due piedi, 290 tecnici italiani, dei quali 14 a Padova. Nel prossimo incontro che avremo con i dirigenti di Ibm Italia andremo a dire, senza peli sulla lingua, che noi del sindacato accetteremo solo i licenziamenti dei dipendenti, ai quali mancano al massimo tre anni alla pensione».

Felice Paduano

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