Il distributore automatico piace a Lega e popolo web

Il nuovo esercizio “Camera Cafè” allestito in via Matteotti divide la città Confesercenti e Ascom la pensano come l’assessore Renesto: una bruttura
Di Nicola Cesaro

ESTE. Distributore automatico sotto i portici: Comune e categoria contro, Lega e popolo del web a favore. Ha innescato prese di posizione discordanti la polemica lanciata dall’assessore comunale Leonardo Renesto, che ha criticato l’apertura di un distributore di vivande automatico sotto i portici via Matteotti. “Camera Cafè”, questo il nome del market automatizzato, trova spazio nell’ex Tombello Argenti e offre snack, bibite e bevande calde attraverso dei distributori che funzionano a moneta.

L’assessore e le categorie. Tra le varie considerazioni di Renesto, “Camera Cafè” è un elemento di degrado per il centro storico e interrompe la continuità dei negozi dei portici. «Economicamente non rappresenta un concorrente per i locali vicini» concorda Luisa Cagnotto, responsabile locale della Confesercenti «Trovo però che sia dequalificante per l’aspetto dei portici e che tolga spazio alle tipicità della nostra città. Se poi consideriamo che è aperto 24 ore su 24 senza sorveglianza, questo distributore può diventare anche teatro di vandalismi e di degrado». Concorda Antonio Zaglia, referente per l’Ascom: «E’ un elemento che stona, chiaramente. Mi chiedo che necessità c’era di avviare una simile iniziativa. E poi è un affronto ai numerosi bar vicini. Si pensi che all’Atestino, qualche tempo fa, era stato proposto al consiglio di istituto di installare un distributore automatico di cancelleria, che peraltro avrebbe portato un guadagno alla scuola. L’offerta è stata rifiutata per rispettare il lavoro di tutte le cancellerie che lavorano con professionalità a Este».

Lega e web. Paola Goisis (Lega Nord) chiede rispetto per chi ha portato “Camera Cafè” a Este: «Vista la crisi di questo periodo, non si può bistrattare od ostacolare chi decide di investire in proprio. I tipi di affari che fa una azienda possono piacere o non piacere, ma serve comunque rispetto verso chi sceglie di rischiare, a patto che si rispettino le leggi e non si danneggi la salute delle persone: a meno che l'assessore non conosca irregolarità di cui non ha fatto cenno, mi pare che questo negozio abbia la stessa dignità degli altri». Pure la rete non condivide la posizione del Comune: nel sondaggio proposto dal nostro sito hanno votato quasi cento persone e il 65% ha espresso dissenso verso l’opinione di Renesto, dando fiducia al mercato libero.

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