Il M5S: «Ruzzon al corrente di come era gestito Pd Tre»

CONSELVE. «Il sindaco Ruzzon non poteva non essere al corrente delle modalità di gestione della Padova Tre, visto che nel consiglio d’amministrazione della società sedeva un suo uomo, Egidio...
Este (PD), 25.02.2016 ph. Zangirolami. Sede Consorzio Padova Sud-Padova Tre in via Rovigo 69. Nella foto:
Este (PD), 25.02.2016 ph. Zangirolami. Sede Consorzio Padova Sud-Padova Tre in via Rovigo 69. Nella foto:

CONSELVE. «Il sindaco Ruzzon non poteva non essere al corrente delle modalità di gestione della Padova Tre, visto che nel consiglio d’amministrazione della società sedeva un suo uomo, Egidio Vanzetto». Il Movimento 5 Stelle torna alla carica sulla questione del business dei rifiuti nella Bassa e del buco milionario emerso in queste settimane richiamando alle sue responsabilità l’amministrazione conselvana. Il portavoce Luca Martinello ricorda che tre anni fa proprio Vanzetto, già segretario locale Udc, aveva fatto discutere per il caso dell’auto aziendale: «Un fatto sul quale avevamo cercato di vedere chiaro e che dimostrava la predisposizione a una gestione alquanto insolita e accomodante delle spese. Avevamo chiesto di consultare i verbali di assemblea del Consiglio di Amministrazione, perché evidenziare altre modalità poco ortodosse. Naturalmente, da parte dell'amministrazione comunale non c'è stata alcuna volontà di chiarire alcunchè. Oggi, l'ex consigliere Vanzetto è passato ad amministrare un'altra azienda nella galassia della Padova Tre, la Elios Park».

Come è emerso in questi giorni la Elios al momento è inattiva e potrebbe essere tra i rami da tagliare per cercare di risollevare i conti. Martinello osserva che «anche la moglie di Vanzetto ha fatto parte del consiglio d’amministrazione della cooperativa Ecofficina» prima che dello spinoff che ha creato le due realtà: Ecofficina Servizi, che lavora ancora nell’ambito dei rifiuti, ed Ecofficina Educational che si occupa dei profughi.

«Il nostro sindaco» proseguono i 5 Stelle «era "in prima linea" a scongiurare l'abbandono di una realtà che permetteva, allora come ora,  ai privati coinvolti di fare i loro affari, mentre si scaricano sul pubblico i debiti accumulati. Questa commistione tra pubblico e privato è il sistema che tante, troppe volte abbiamo visto anche nel nostro territorio». (n.c.)

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